Rete L’ABUSO presenta una campagna di consapevolezza in previsione dell’incontro di febbraio 2019 che si terrà in Vaticano con il Santo Padre e con tutti i Vescovi e Cardinali presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, sul tema degli abusi sessuali nel clero
I GRANDI: PONTIFICANO E DECIDONO STRATEGIE
I PICCOLI, LE VITTIME: SEMPLICEMENTE INDESIDERATE
UN PERCORSO CRITICO COSTRUTTIVO PER AFFRONTARE LA REALTA’ – PER GUARDARE GLI AVVENIMENTI ANCHE CON GLI OCCHI DI CHI HA VISSUTO GLI ABUSI SUBENDOLI – PER NON ACCONTENTARSI DI QUELLO CHE VOGLIONO FAR CREDERE CON I PROCLAMI – PER DARE VOCE ANCHE AGLI INDESIDERATI – PER FAR SAPERE AL MONDO, E ANCHE AI VESCOVI, I QUALI FANNO FINTA DI VOLER INCONTRARE LE VITTIME (NONOSTANTE L’ESORTAZIONE DI PAPA FRANCESCO PROPRIO PER LA PREPARAZIONE DELL’EVENTO) MA CHE, NELLA REALTA’ DEI FATTI, NON HANNO NESSUNA REALE INTENZIONE DI RICEVERLE.
TUTTO CIO’ CHE VORREBBERO NON FAR SAPERE E TUTTO CIO’ CHE I MEDIA “NON POSSONO SVELARE”.
Papa Francesco ha convocato a Roma i Presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, dal 21 al 24 febbraio 2019, per affrontare il dramma della pedofilia clericale. A questo incontro non è prevista la partecipazione delle Associazioni che, nel mondo, assistono le vittime dei preti pedofili.
Il Comitato organizzatore di questo evento ha chiesto ai Vescovi di incontrare le vittime prima di febbraio, e ha distribuito un questionario da compilare, il contenuto di quest’ultimo finora non è stato divulgato.
Il Comitato di Vittime & Famiglie dell’Associazione Rete L’ABUSO ha scritto al card. Bassetti, Presidente della CEI, offrendo la propria disponibilità ad essere incontrati, come piccola delegazione, in rappresentanza delle numerose vittime seguite dall’Associazione.
Non avendo ricevuto alcun riscontro all’offerta di poter fornire il proprio contributo, né come associazione o delegazione, né come singole vittime che, più volte, hanno scritto anche personalmente chiedendo di incontrare il Santo Padre o i Cardinali e Vescovi organizzatori, in attesa dell’evento di febbraio Rete L’ABUSO ha preparato una campagna di consapevolezza che verrà proposta, in puntate settimanali, con filmati e spunti di riflessione.
I filmati proposti, della durata di circa 10 minuti, saranno di volta in volta pubblicati ed indirizzati anche, per conoscenza, alla Santa Sede, con l’auspicio che la stessa voglia fornire una sua riflessione, ma saremo ben lieti di ricevere commenti da parte di chiunque voglia fornire il suo contributo costruttivo.
Per comprendere meglio e concretamente i diversi risvolti del fenomeno, e soprattutto la modalità sistematica nella gestione degli abusi, verrà analizzato un caso concreto attuale italiano ben documentato, come esempio ed emblema di tantissime altre vicende. L’osservatorio privilegiato e puntuale dell’associazione che raccoglie centinaia di testimonianze, consente di affermare, purtroppo con estrema cognizione di causa, che l’esempio proposto, di fatto, costituisce nella sostanza la prassi consolidata.
Riteniamo che sia importante ed essenziale, per poter adottare misure di prevenzione efficaci e contrastare veramente il dilagarsi del fenomeno, conoscere a fondo la dura realtà, la criminale prassi diffusa in tutto il mondo, scelta, adottata, consolidata e insabbiata a tutti i livelli della gerarchia.
- Il fatto stesso che si tenda a minimizzare e non voler affrontare seriamente la questione prendendo consapevolezza della cruda realtà, senza veli, senza ipocrisie…
- Il fatto stesso che i proclami non corrispondano in alcun modo, neanche lontanamente, a ciò che poi si attua…
- Il fatto stesso che i vescovi responsabili di insabbiamenti e coperture palesi, e pubblicamente dimostrate oltre ogni ragionevole dubbio (come nel caso di esempio analizzato in questa campagna di consapevolezza), non solo non vengano in alcun modo rimossi ma bensì promossi o, addirittura, in altri casi incaricati di individuare le soluzioni adeguate per contrastare tali crimini…
- Il fatto stesso che ancora oggi assistiamo a situazioni spregiudicate ed incredibili, oltre che estremamente opposte alla tanto proclamata “tolleranza zero”: pur di non affrontare la realtà alcuni Cardinali persino invocando l’immunità diplomatica, si sottraggono al giudizio dei tribunali civili, come il caso recentissimo della Santa Sede che ha richiesto per il Cardinale Ladaria. Il paradosso sfacciatamente ostentato è addirittura costituito dal fatto che il Cardinale Ladaria è l’attuale prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, potentissimo organo ecclesiale che, teoricamente, è preposto per giudicare i Vescovi che commettono proprio questo tipo di reati… o ancora il Cardinale Barbarin rinviato a giudizio presso il Tribunale civile francese proprio nel medesimo procedimento, il quale ha invocato la prescrizione dei reati a lui contestati, rivendicando la corresponsabilità del Cardinale Ladaria, a cui si era rivolto per avere disposizioni circa la decisione di denunciare o insabbiare diversi casi di abusi, Cardinale per il quale appunto il Santo Padre ha invocato l’immunità diplomatica in virtù dei diversi concordati tra Stato e Chiesa.
- Il fatto stesso che delle centinaia di vittime italiane seguite dall’Associazione, nessuna sia stata contattata per incontrare il Presidente della CEI, RITENIAMO SIA UN PESSIMO PRELUDIO ALLA SERIETA’ DELL’INIZIATIVA CHE, VICEVERSA, E’ STATA TANTO ELOGIATA DAI MEDIA.
Come si declina quindi la tanto proclamata “TOLLERANZA ZERO” di Papa Francesco?
Tolleranza Zero è “immunità diplomatica”?
Tolleranza Zero è “prescrizione dei reati”?
Tolleranza Zero è farla franca costi quel che costi?
Cosa dovrebbe cambiare dopo febbraio rispetto alle decisioni prese fino a pochi giorni fa dagli stessi promotori dell’evento?
Tolleranza Zero fino ad ora non è altro che una gigantesca ipocrisia!
Le vittime si aspettano fatti non tante ipocrite parole con tanto di speculazione mediatica sulla loro sofferenza.
Il filo conduttore di questa Campagna di consapevolezza sarà una LETTERA APERTA A PAPA FRANCESCO scritta dai familiari della vittima e pubblicata on-line sul Fatto Quotidiano in data 19.10.2018, lettera che finora ad ora, come tutte le innumerevoli precedenti non ha sortito alcuna risposta o commento da parte della Santa Sede.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/19/alessandro-battaglia-la-prova-e-in-una-lettera-papa-francesco-sapeva-degli-abusi-ora-rimuova-mons-delpini-che-lo-copri/4705606/
Le cinque tappe della riflessione proposta, che in qualche modo cercano di stimolare e raggiungere i vescovi che parteciperanno all’evento affrontano i seguenti temi:
PEDOFILIA NEL CLERO: ULTIMO APPELLO PER PAPA FRANCESCO
- I GENITORI DEVONO SAPERE
- MOLTI NELLA GERARCHIA SANNO MA PREFERISCONO L’AMBIGUITÀ
- LO STESSO LEGALE DELLA DIOCESI SCREDITA IL VESCOVO
- LA REGIA E LE MENZOGNE PER DIFENDERE I PRETI CHE ABUSANO
- L’ESTREMO TENTATIVO DI ALTERARE LA VERITÀ
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