Gli organizzatori hanno affermato che si tratta della prima associazione del genere in Italia, dove la cultura del silenzio che circonda gli abusi sessuali sui minori da parte dei sacerdoti è ancora forte, nonostante gli sforzi di Papa Francesco per affrontare il problema.
Una madre, Claudia, ha raccontato come la sua devastazione nello scoprire che i suoi due figli piccoli erano stati abusati da un prete sia stata aggravata dal fatto che “l’intera parrocchia ci ha abbandonati”.
“È stato un inferno”, perché la comunità “ci ha voltato le spalle” e “ci ha preso in giro”, ha raccontato ai giornalisti durante una conferenza stampa organizzata dall’associazione Rete L’Abuso per lanciare la rete.
La Chiesa cattolica in tutto il mondo sta ancora cercando di gestire un’ondata di rivelazioni su preti pedofili risalenti a decenni fa.
Ma gli attivisti affermano che l’Italia, dove il Vaticano esercita ancora una notevole influenza, è stata lenta nell’affrontare il problema.
Durante il lancio del nuovo gruppo “Famiglie dei sopravvissuti”, i genitori di bambini abusati hanno condiviso storie strazianti: di rammarico per non essere venuti a conoscenza dei crimini fino a molto tempo dopo, o di rabbia per il fatto che la fiducia nei loro sacerdoti era stata tradita.
“Molti di noi hanno perso la fede a causa della Chiesa stessa”, ha affermato Cristina Balestrini, il cui figlio ha tentato il suicidio tre volte dopo essere stato abusato da un prete.
“Per le famiglie è difficile spiegare che un crimine di abuso crea una vittima ma [colpisce] anche tante altre persone a loro vicine”, ha affermato.
‘Carenze sistemiche’
La creazione della nuova rete è stata motivata dal recente suicidio di una coppia di Torino, che si batteva per una maggiore tutela dei minori.
Sono morti due anni dopo che la loro figlia, abusata da un parente quando aveva cinque o sei anni, si è uccisa all’età di 28 anni.
Papa Francesco ha adottato numerose misure per contrastare gli abusi, dall’apertura di documenti interni alla Chiesa all’obbligo di segnalare alle autorità ecclesiastiche i sospetti di violenza sessuale.
Tuttavia, i gruppi per i diritti delle vittime affermano che c’è ancora molto da fare.
Inchieste nazionali hanno evidenziato la portata degli abusi in molti Paesi, tra cui Stati Uniti, Francia e Australia, ma non ancora in Italia.
A gennaio, la diocesi settentrionale di Bolzano-Bressanone ha pubblicato il suo studio indipendente, segnalando 60 casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti dal 1964. Ha messo in guardia dalle “carenze sistemiche” all’interno della Chiesa che hanno permesso che ciò accadesse.
https://www.france24.com/en/live-news/20250207-italy-church-abuse-group-highlights-toll-on-families














