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lunedì 29 Aprile 2024

Rete L’ABUSO nasce nel 2010 dall’idea di un gruppo di vittime di preti pedofili, le quali, in occasione di un incontro internazionale a Roma, si rendono conto delle incredibili analogie tra i loro casi, tutti casi in cui l’abusatore è un sacerdote.

Come la chiesa gestisce la vittima, la famiglia, il pedofilo, le persone che erano a conoscenza dei fatti, tutto da manuale, come il trasferimento ad altra parrocchia del sacerdote pedofilo, o l’omissione di denuncia alle autorità.

Un modus operandi della chiesa già visto negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania ecc. che emergeva chiaramente anche in Italia.

Ci rendemmo conto che occorreva un deterrente, perché ancora oggi, tutto viene gestito a livello interno omettendo qualunque tipo di segnalazione alle autorità civili, qualunque tipo di supporto medico e non alle vittime, qualunque restrizione al pedofilo che viene sistematicamente spostato in un’altra parrocchia, permettendo così di continuare ad abusare.

Le attuali (2014) procedure canoniche non sono utili alla soluzione di questo problema, siamo onesti, il problema del prete pedofilo non è che dice male la messa, il pedofilo molesta i bambini, occorre inserire in quelle procedure l’obbligo di denuncia alle autorità civili. Una riduzione allo stato non risolve il problema, o meglio, lo risolve solo alla chiesa che si tutela dal dover pagare dei risarcimenti per gli abusi commessi dal prete, ma di fatto, senza la denuncia, il pedofilo resta libero di commettere altri abusi.

Per le vittime, la mancata denuncia non permette loro di ottenere il dovuto risarcimento, utile almeno a poter affrontare una terapia psicologica.

Nasce quindi il progetto della Rete L’ABUSO, un gruppo di attivisti, vittime e professionisti volontari, sparsi su tutto territorio italiano i quali hanno formato non solo una rete di supporto alla quale le vittime possono rivolgersi, ma anche un importante deterrente per evitare che la chiesa “nasconda” i preti pedofili.

Il sito sul quale navigate in questo momento, in realtà è un database chiamato “ABUSE-TRACKERS” un aggregatore di informazione ad uso interno nel quale gli attivisti della rete inseriscono da tutta Italia le informazioni note sui vari casi di abusi sessuali e le segnalazioni. Una sorta di schedario, dove il sacerdote ha commesso gli abusi, dove si trova in questo momento ecc. riuscendo così a monitorare costantemente gli spostamenti e permettendoci di intervenire in caso di segnalazioni.

L’interfaccia pubblica invece funziona come un normale blog di informazione tematica, dotato di un motore di ricerca interno grazie al quale si possono trovare tutte le informazioni pubbliche disponibili dal 2005 a oggi.

Puoi sostenere anche tu il nostro lavoro o collaborare con noi inviandoci le tue segnalazioni.

Francesco Zanardi

Portavoce della Rete L’ABUSO


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