Sono guai grossi per don Luciano
atti di libidine: questa l’ accusa lanciata da un bambino a don Pesavento Luciano
————————- PUBBLICATO —————————— Il sacerdote e’ partito tre domeniche fa da Vizzolo Predabissi: destinazione ignota, ma non e’ stato arrestato
TITOLO: Sono guai grossi per don Luciano “Atti di libidine”, deve difendersi dalle accuse di un bambino – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – VIZZOLO PREDABISSI .
Quanti erano i corvi che volavano attorno al campanile della parrocchia di San Pietro, retta fino a meta’ gennaio da don Luciano Pesavento? Tanti sicuramente.
Ma non sono comunque state le loro sanguinose beccate a convincere don Luciano ad andarsene la sera di tre domeniche fa, per raggiungere un lontano e segreto romitaggio indicatogli, d’ imperio, dal preoccupatissimo monsignor Giovanni Giudici, vicario generale della Curia milanese.
A decidere la sorte del religioso, 45 anni, e’ stata una denuncia per atti di libidine presentata alla Procura dai genitori di un minorenne, che avrebbe raccontato di aver subito dal parroco attenzioni particolari all’ oratorio. Da quel poco che e’ trapelato (per gli inquirenti la vicenda e’ “top secret”) sembra che mesi fa il minorenne fosse stato affidato dai genitori a don Luciano perche’ si prendesse cura di lui durante la loro assenza da casa per lavoro. Il patto non sarebbe pero’ rimasto sempre sui binari della correttezza.
Don Luciano, contro cui i corvi della parrocchia lanciavano da tempo esplicite accuse di violare troppo spesso il sesto comandamento, avrebbe ceduto invece a una tentazione molto grave, quella di insidiare un ragazzino. Le confessioni a mamma e papa’ , prima accennate poi esplicite, hanno avuto un effetto che don Luciano non avrebbe probabilmente mai immaginato.
Una copia della denuncia e’ finita anche all’ Arcivescovado di Milano. E, dopo che il magistrato ha deciso di non firmare un provvedimento di custodia cautelare (non previsto quando sono esclusi i pericoli di fuga, di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove), la Curia ha ordinato alla “pecorella smarrita” di fare la valigia, salire in macchina nottetempo e lasciare la parrocchia. Il suo nuovo recapito, inoltre deve restare segreto. Un diktat che don Luciano, da otto anni a Vizzolo, non ha contestato: “Io non sono a conoscenza di denunce nei confronti del parroco . spiega monsignor Gilberto Donnini, responsabile per la Curia delle relazioni esterne . so pero’ che il clima in paese era molto teso.
Si erano formati due fronti contrapposti, i favorevoli e i contrari, che non davano piu’ segni di ravvedimento. Quando l’ incomunicabilita’ esce da limiti tollerabili, la Curia non ha che da prendere una decisione, convincere il parroco a lasciare il suo gregge. Se poi fosse veramente successo qualcosa di piu’ grave . conclude monsignor Donnini . lo sa solo don Luciano, e non potra’ certo sfuggire alle sue responsabilita’ con un semplice ritiro spirituale”. I corvi sono appagati? Forse piu’ di quanto non sperassero, con quel loro gracchiare senza costrutto. Ora a Vizzolo una famiglia ha firmato una denuncia che avra’ il suo corso. Un macigno per quei parrocchiani che erano abituati a urlare ai corvacci: “Balle, le vostre son tutte balle!”.
Marziali Siro
Pagina 42
(5 febbraio 1994) – Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/1994/febbraio/05/sono_guai_grossi_per_don_co_0_9402057906.shtml
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