Gioia Sannitica – L’inchiesta parte da Torino e coinvolge 33 persone fra cui il prete del Matese e un carabiniere. I poliziotti della postale si sono infiltrati contro la pedopornografia su Telegram, tutto è partito dalla collaborazione di un utente, soprannominato «il giustiziere», che ha aiutato gli agenti di polizia a smascherare professionisti, operai e studenti che si scambiano tra loro materiale pedopornografico. Fotografie e video di bambini, anche molto piccoli, che circolavano online. Tre di questi soggetti – tra cui un prete e un carabiniere – sono stati arrestati in flagranza per l’ingente quantitativo di materiale che avevano nelle loro chat.
Inserendosi nella rete del «giustiziere», gli investigatori sono infatti riusciti a ripercorrere a ritroso tutte le interazioni con altri utenti di Telegram. Nelle chat circolava di tutto: immagini e video riguardanti anche vere e proprie violenze sessuali. Così hanno identificato altri 33 soggetti del web, persone di ogni età e professione: tra loro professionisti, operai e studenti. Tre gli arrestati, residenti nelle province di Milano, Cagliari e Benevento, esattamene a Sant’Agata dei Goti dove il prete di Gioia Sannitica, don Guido Santagata, curava il “gregge” di fedeli.
E’ stato arrestato – pochi giorni fa e poi rimesso in libertà con l’obbligo di firma giornaliero – perché accusato di detenzione di materiale pedopornografico: nel suo cellulare sarebbero stati rinvenuti contenuti fotografici e video compromettenti.
Le perquisizioni personali, locali e su sistemi informatici, disposte dalla procura di Torino, hanno portato al sequestro di telefoni, tablet, hard disk, chiavette, computer e vari account di mail e profili social. E in alcuni casi è stata trovata una grande quantità di materiale pedopornografico custodito proprio sui supporti informatici sequestrati, che saranno oggetto di successivi accertamenti.
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