di Federico Tullli – L’Italia è l’unico tra i Paesi di tradizione cattolica in cui la Chiesa e le istituzioni laiche (Governo, Parlamento) non hanno mai voluto realizzare un’inchiesta su scala nazionale per far luce su un fenomeno criminale che purtroppo è diffuso in tutta la Penisola quanto meno da decenni: la pedofilia.
In tanti sicuramente avrete visto il film Spotlight, premio Oscar nel 2016, che ricostruisce la lunga inchiesta dei giornalisti del Boston Globe su centinaia di casi di pedofilia insabbiati dall’arcivescovo Bernard Law. L’indagine valse il Premio Pulitzer al team investigativo ma soprattutto dette a tantissime vittime la forza di denunciare, facendo realizzare numerose inchieste sulla Chiesa cattolica non solo negli Stati Uniti. L’elenco è lungo. Il 27 febbraio 2004 una ricerca indipendente commissionata dalla Conferenza episcopale americana scoprì che tra il 1950 e il 2002, negli Stati Uniti, erano stati oltre 4mila i preti pedofili. Gli studiosi hanno contato 10.667 vittime ma si stima che furono un numero compreso tra 40 e 60mila.
Cinque anni dopo scandali analoghi esplosero anche in Europa. In Irlanda il Rapporto Ryan raccolse le testimonianze di circa 2.500 vittime, ma ne stimò almeno 30.000, e fu accertato che i responsabili dei crimini furono circa 800, tra sacerdoti e suore. «La violenza e gli abusi sono endemici nella Chiesa d’Irlanda», con queste parole il giudice Sean Ryan chiuse l’inchiesta che prende il suo nome.
A febbraio 2010, scoppiò il “caso Germania”. Per farsi un’idea senza dare cifre ecco cosa disse il vescovo di Treviri, Stephan Ackermann, incaricato dalla Conferenza episcopale di indagare sulle diocesi di Monaco, Essen, Magonza e Ratisbona: «C’è stato un insabbiamento sistematico da parte delle gerarchie. Non c’è mai stata una reale volontà di far luce e i colpevoli sono stati semplicemente trasferiti». Non finisce qui. Nei mesi e anni successivi emergono decine di migliaia di casi in Austria, Svizzera, Olanda, Belgio, Inghilterra. E poi ancora, fino ai nostri giorni, Australia, Francia, di nuovo in Germania, Spagna, Portogallo. Latitudini diverse, diocesi diverse, prassi identica: omertà delle gerarchie, tutela dei pedofili, silenzio sulle vittime e sulla loro sorte. Centinaia di migliaia di vittime. E in Italia? La pedofilia è notoriamente un crimine seriale e la moderna psichiatria ha definito lo stupro di un minore prepubere «un omicidio psichico», eppure, da noi, come detto, le istituzioni laiche e quelle religiose fanno fronte comune insieme alla stampa mainstream per impedire che si indaghi seriamente. Con il risultato che l’opinione pubblica non ha mai avuto un quadro d’insieme della situazione nel nostro Paese e nessuno si sente in dovere di attivare tutto ciò che è necessario per prevenire nuove violenze e per garantire assistenza psicologica gratuita alle vittime. Vi pare giusto?
Fonti: Adista, Ansa, Domani, Left, Chiesa e pedofilia (L’Asino d’oro ed., 2010), New York Times, www.vatican.va
Podcast: Play in new window | Download (Duration: 3:22 — 4.6MB) | Embed
Subscribe: Apple Podcasts | Spotify | Amazon Music | RSS | https://retelabuso.org/tg-news-notizie-regionali/rubrica-di-approfondimento/