Roma, 15 feb. (AdnKronos) – (Mac/AdnKronos)
“Un summit propagandistico, pubblicitario”: la Rete l’Abuso, associazione a sostegno delle vittime di abusi nel mondo ecclesiastico, non nasconde la propria “diffidenza” in vista del vertice internazionale sullo scandalo pedofilia che si svolgerà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio con la partecipazione di tutti i presidenti delle Conferenze episcopali del mondo. “Sono 20 anni che si parla di abusi nella Chiesa e finora non è stato fatto nulla di concreto. Se Papa Francesco vuole dare un vero segnale in questo senso -dice all’Adnkronos Francesco Zanardi, presidente della rete l’Abuso- allora dimostri di voler realmente punire tutti i vescovi che in questi anni non hanno fatto altro che insabbiare gli episodi di abuso”.
“Crimini del genere vanno trattati dalla magistratura, con cause penali e civili. La Chiesa -prosegue- ha tutto il diritto di fare i suoi processi, ma si rimane in ambito ecclesiastico e queste cause si risolvono spesso con un semplice trasferimento del sacerdote responsabile degli abusi. Qualcuno deve assumersi la responsabilità di questi scandali anche di fronte alla giustizia ordinaria. I responsabili andrebbero segnalati alla magistratura del Paese in cui si compie il reato”.
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