Secondo quanto si apprende dal giornalista Fabio Marchese Ragona, nell’articolo “Il Papa crea 14 cardinali. Ma il grande assente è l’arcivescovo di Milano” apparso su Il Giornale in data 21 maggio 2018, parrebbe che “nel caso dell’arcivescovo di Milano, secondo molti, peserebbe l’accusa di aver coperto, quando era vescovo ausiliare, un sacerdote accusato a sua volta di abusi su un minore. In realtà Papa Francesco era già stato informato di questa vicenda prima della nomina di Delpini ad arcivescovo e non aveva trovato elementi che potessero ostacolarne la nomina”.
Questo significherebbe che:
- Nonostante la famiglia del minore, in numerose lettere inviate al Santo Padre e alla Congregazione della Dottrina della Fede, avesse chiesto risposte in merito alla loro chiara DENUNCIA DI OMISSIONE da parte di due Monsignori (Delpini e Tremolada), tali risposte non sono mai giunte a loro, bensì al giornalista de Il Giornale.
- Per il Santo Padre non costituisce “problema” il fatto che un sacerdote porti nel suo letto un minore (fatto già ampiamente accertato in sede penale e ulteriormente aggravato nell’incidente probatorio da particolari ben più gravi del solo fatto di aver portato nel proprio letto un minore e di averlo “toccato”)
- Per il Santo Padre, un Vescovo a conoscenza di un “presunto” abuso, può tranquillamente spostare il sacerdote in altra parrocchia ancora a contatto con i minori, senza avviare nessuna Indagine Previa, e non essere sottoposto a quanto previsto dal Motu Proprio “Come una madre amorevole”.
Sarebbe interessante poter verificare in quale occasione Papa Francesco si sarebbe espresso rispetto alla vicenda di Milano.
Prima con i giornalisti che con la presunta vittima e la sua famiglia?
La Redazione
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