Albenga – Un fedelissimo di Borghetti al posto di Massaferro, un sacerdote tranquillo e poco incline agli eccessi in sostituzione di Zappella, ma tra le sorprese delle ultime nomine del vescovo coadiutore c’è anche un tradizionalista alla guida del vicariato di Albenga.
Sarà Pierfrancesco Corsi il nuovo parroco di San Vincenzo Ferreri, ad Alassio, o se si preferisce il sostituto di Luciano Massaferro, che sta scontando nell’imperiese gli ultimi scampoli di pena. Una nomina significativa, visto che il vescovo Guglielmo aveva già scelto Corsi come vicario per la pastorale, affidandogli quindi il ruolo più importante dopo il proprio e quello del vicario generale Ivo Raimondo. Un doppio salto in pochi mesi per il quarantasettenne ormai ex viceparroco di San Bartolomeo al Mare. Una nomina che significa che ben difficilmente Luciano Massaferro farà ritorno ad Alassio, neppure se il processo canonico si concludesse con l’assoluzione come si vocifera negli ambienti ecclesiastici ingauni e ancor più genovesi, visto che per quel genere di tribunale le prove ritenute valide in sede penale potrebbero non essere sufficienti. Anche in quel caso, comunque, è probabile che gli venga affidato un incarico lontano dalla sua vecchia parrocchia e da Alassio.
Pare in posizione ben più critica dal punto di vista del diritto canonico, invece, don Francesco Zappella e che ha già lasciato la parrocchia di Sant’Antonio, a Borghetto, dove arriverà da Cisano il decisamente meno chiacchierato don Francesco Zuccon.
Don Gabriele Maria Corini è, invece, il nuovo parroco della parrocchia di Santa Margherita a Lusignano, mentre in quella di San Pio X, a Loano, il seminarista Gianluigi Peirano diventerà viceparroco subito dopo l’ordinazione prevista per il 19 marzo.
Qualche sorpresa anche nelle nomine dei vicari foranei. Se quella di don Gianni Tabbò ad Alassio è legata soprattutto all’anzianità di Angelo De Canis, quella di Alessandro Ferrua ad Albenga ha un certo sapore di diplomazia. Ferrua è stato segretario del vescovo Mario Oliveri, poi cerimoniere, e passa per essere un tradizionalista convinto. La sua nomina è almeno in apparenza un gesto di apertura del vescovo Guglielmo nei confronti degli uomini fedeli al vescovo Mario, ma è anche vero che sebbene formalmente importante, il vicariato nella città sede del palazzo vescovile non è certo quello che gode della maggiore economia, né il più importante strategicamente.
http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2016/01/19/ASzkCyEB-albenga_fedelissimi_borghetti.shtml
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