Eminenza reverendissima Card. Gerhard Ludwig Muller, sono l’avv. Sergio Cavaliere, il difensore del sig. Diego Esposito, vittima del prete pedofilo dell’Arcidiocesi di Napoli, don Silverio Mura. Circa due anni fa il sig. Esposito scrisse a Papa Francesco per aver giustizia degli abusi commessi dal sacerdote, dopo aver denunciato vanamente i suoi crimini alla Curia di Napoli, sin dal 2010. Dopo aver avuto rassicurazioni dal Vaticano sull’apertura di un procedimento a carico del sacerdote, nel marzo 2014, dopo aver deposto davanti ai delegati della Congregazione per la dottrina della fede nell’arcidiocesi di Napoli, padre Luigi Ortagli e don Orlando Barba, siamo ancora in attesa di conoscere l’esito delle indagini. Dopo quasi due anni di indagini siamo ancora su un binario morto.
Nel frattempo il sig. Esposito, in preda alla disperazione per la mancata giustizia, avendo minacciato il suicidio, è stato anche segnalato dalla Curia di Napoli alla Pubblica Sicurezza.
Ci domandiamo quando vedremo quella attenzione e quella giustizia per le vittime tanto esaltata nei discorsi di papa Francesco. Ci domandiamo dove inizia la Misericordia decantata in questo Giubileo dalla Chiesa cattolica per le vittime degli abusi sessuali del clero cattolico. Ci domandiamo quando queste indagini avranno fine, quando inizierà il processo a carico di don Silverio Mura, quando ci sarà riparazione per i suoi crimini.
Il nostro mezzo per avere risposte è uno strumento non violento di dialogo, lo sciopero della fame, per testimoniare ancora una volta, col proprio corpo, il sacrificio umano di chi chiede verità e giustizia per il più orrendo crimine che possa commettere un sacerdote. Un crimine impunito da quasi 30 anni. Il nostro corpo è offerto al vostro sacrificio. Ve lo lasciamo in pegno in cambio di una risposta, come fame e sete di verità e giustizia.
Capua 19 gennaio 2016, nel secondo giorno di sciopero della fame del sig. Diego Esposito.
Avv. Sergio Cavaliere.
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