“Il marito del sacerdote”, così chiamavano il piccolo Luis Mario a Trenta y Tres in Uruguay dove don Francesco Zappella aveva una parrocchia nella quale andava saltuariamente ma per lunghi periodi.
A Trenta y Tres la vita è difficile, gente povera senza risorse e con poche speranze di veder migliorare la propria vita e quando un giorno arriva qualcuno che può essere una fonte di benessere, per tutti o solo per qualcuno, questo diventa un’opportunità.
E questo accadde quando arrivò padre Zappella, un sacerdote missionario che in Italia raccoglieva fondi per finanziare una presunta missione in Uruguay, una missione di cui però pare non esservi traccia. Sia Luis Mario, sia altri contatti sul posto, sia testimoni italiani che a Trenta y Tres ci sono stati, smentirebbero l’esistenza di una missione.
Raccontano tutti che padre Zappella è un uomo molto potente a Trenta y Tres dove ha ricevuto anche il riconoscimento di cittadino onorario, un uomo che si è conquistato il consenso di alcune figure importanti e non, comprando loro cavalli, camionette, in alcuni casi anche appartamenti.
Si è creato in quel paese un ambiente omertoso, una sorta di sudditismo che gli avrebbe permesso di vivere protetto, quasi intoccabile perche trovava complici del silenzio coloro che speravano presto di poter entrare nelle grazie del facoltoso missionario, ed ottenere come gli altri un premio per la loro fedeltà.
Dietro questo silenzio che Luis Mario definisce “una mafia”, lui e suo fratello sarebbero stati abusati sessualmente, non solo da padre Zappella, ma anche da altri due preti. Secondo Luis Mario molti bambini hanno avuto la loro stessa esperienza.
Nel settembre del 2015 , la Rete L’ABUSO, grazie ad una raccolta di fondi, è riuscita a far venire in Italia Luis Mario, in modo che potesse denunciare alla magistratura italiana la sua storia e raccontare quello che il missionario italiano faceva in Uruguay.
Di seguito un documento di 30” nel quale Luis Mario racconta con coraggio a Mimmo Lombezzi la sua versione dei fatti, una versione che pare trovare riscontri anche da parte dell’Autorità Giudiziaria. Da quanto emerso dopo la denuncia di Luis Mario, don Francesco Zappella è già stato condannato per atti di libidine violenta nei confronti di due minori di 14 anni. E’ accaduto nel 1992 a Pinerolo.
Si ringrazia Mimmo Lombezzi
Roberta Pietra per le traduzioni
Tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi permettendo a Luis Mario e alla Rete L’ABUSO di portare a termine questa denuncia.
L’Ufficio di Presidenza
Francesco Zanardi