È stata notificata oggi presso la sede della Rete L’ABUSO la citazione – di testimoni e consulenti tecnici – per il dibattimento che si terra il prossimo 28 ottobre, presso il tribunale di Pavia.
Il sacerdote coperto dalle gerarchie della chiesa napoletana, era accusato da Arturo Borrelli e altre persone, di averle molestate sessualmente in tenera età.
Dopo la prima querela di Arturo Borrelli nel 2010 (con le stesse dinamiche che 11 anni dopo ritroviamo nel caso di don Giuseppe Rugolo, dopo la denuncia della presunta vittima, trasferito da Enna a Ferrara) il prete sparì, lo rintracciammo due anni dopo, nel 2012. Era ancora a Napoli e come quando adescò Arturo Borrelli, insegnava ancora religione, questa volta presso l’Istituto Alberghiero C. Russo di Cicciano (NA), dal quale di lì a breve scomparirà nuovamente.
Di li in poi si perderanno completamente le tracce di don Mura, fino a che un ragazzino di Montù Beccaria (un piccolo paesino del pavese) riconoscerà in una foto di 10 anni prima, don Mura che nel frattempo era diventato Saverio Aversano.
Grazie alle IENE la cosa venne di dominio pubblico e don Silverio Mura – alias Saverio Aversano – scompare nuovamente.
Ed è qui che interviene la Rete L’ABUSO, che querela per favoreggiamento una serie di personaggi emersi a seguito delle indagini dell’Associazione.
La rete si avvarrà anche della consulenza della criminologa Luisa D’Aniello – da anni nostra consulente tecnica – alla quale chiederemo il profilo di don Mura al fine di rilevare una eventuale pericolosità sociale, che allegheremo alla querela.
Dopo tre anni di indagini, oggi la notifica del rinvio a giudizio del sacerdote.
Francesco Zanardi
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