Il deputato di Sel ha presentato un esposto in procura contro il prete, già giudicato colpevole dal Vaticano
di MATTEO PUCCIARELLI
IL “colpevole” risponde al nome di Franco Bordo, deputato lombardo di Sinistra Ecologia e Libertà. È stato lui ad accorgersi della presenza di don Inzoli al convegno.
Com’è andata? Era anche lei al forum sulla “famiglia tradizionale”?
“No, ero al presidio in piazza Einaudi contro l’omofobia. Solo che il giorno dopo apro il giornale e vedo la foto della platea. Mi si accende la lampadina”.
Come fa a conoscere così bene “don Mercedes”?
“Siamo concittadini, ho seguito le sue vicende giudiziarie dentro la Chiesa; ho presentato un esposto in Procura l’estate scorsa, perché anche la giustizia italiana deve giudicare quest’uomo”.
Oggi si scopre che nessuno conosceva don Inzoli, se non di sfuggita.
“Ipocriti. Stiamo parlando di uno degli uomini più potenti di Comunione e Liberazione fino a non molto tempo fa”.
Formigoni dice di averlo visto un paio di volte, non di più.
“Chiamo i miei amici giornalisti di Crema e vediamo di fare una bella rassegna? Altro che due volte. Campagne elettorali, cene al ristorante, inaugurazioni di strutture legate all’associazione di don Inzoli. Non scherziamo”.
Sempre Formigoni dice di non averlo visto seduto alle sue spalle, altrimenti lo avrebbe fatto allontanare.
“Può crederci solo lui”.
Ma come si spiega un autogol di questo livello della Regione?
“Sono rimasto sbalordito anche io, non pensavo fossero così spudorati. L’ho legato alla persona in sé e anche a chi aveva intorno. Nel mio territorio mi occupavo di sociale e abbiamo sempre visto il legame strettissimo e quotidiano di don Inzoli con i vertici del Pirellone. Cl nel nostro territorio è una potenza vera, quasi intoccabile”.
Quindi anche Maroni dovrebbe conoscerlo?
“A parte che sono uscite foto eloquenti, ci può stare che lo conoscesse meno del Celeste, ma ripeto: qui parliamo di un potente, di un uomo influente, conosciuto anche da chi lo osteggiava”.
E quali erano i suoi sponsor politici?
“Formigoni, Cattaneo e il cremasco Gianni Rossoni. Aggiungo che l’assessore Cappellini è originaria di un paese a 15 chilometri da Crema: figuriamoci se non sapeva chi fosse”.
Mentre la vicenda strettamente giudiziaria legata a “don Mercedes” a che punto è?
“La procura di Cremona ha chiesto degli atti al Vaticano. La decisione del vescovo e della Congregazione per la dottrina
della fede di allontanarlo per cinque anni dal territorio farebbe pensare che gli atti di pedofilia si siano verificati in quel territorio. Ma toccherà alla magistratura far luce su questa vicenda “.
Uno dei rari casi in cui la giustizia vaticana si muove prima di quella italiana, non crede?
“Sì, e penso che l’arrivo di papa Francesco e i cambiamenti interni a quel mondo abbiano reso possibile una decisione così risoluta”.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/01/20/news/franco_brodo_don_inzoli_al_forum_sulla_famiglia_tradizionale_e_uno_dei_potenti_di_cl_impossibile_che_non_lo_conoscano-105341291/
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