La sua presenza al convegno sulla famiglia tradizionale ha scatenato infinite polemiche, compresa una presa di stanza del governatore lombardo Roberto Maroni – promotore dell’iniziativa che si è svolta sabato a Milano tra le proteste delle associazioni gay: “Peccato che il cerimoniale non mi abbia informato altrimenti il sacerdote sarebbe stato allontanato”.
“Il sacerdote” è don Mauro Inzoli, condannato dal Vaticano per abusi sessuali sui minori e sul quale pende una indagine della procura di Cremona. Braccato dai giornalisti, al Corriere della Sera rivendica “il diritto” di andare dove vuole essendo “libero di farlo”. Con queste parole spera di mettere a tacere le voci molto critiche che hanno giudicato inopportuna la sua visita al convegno.
Intanto nessuno sembra volersi assumerela responsabilità di avere rilasciato un accredito a don Inzoli:
Fonti del Corriere, domenica, hanno rivelato due elementi: la conferma che il sacerdote non è entrato casualmente ma lo ha fatto grazie a “un lasciapassare” ottenuto dagli uffici di Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale ed esponente di spicco di Cl. Ieri dallo staff di Cattaneo hanno precisato che “gli accrediti istituzionali sono stati gestiti dalla Giunta regionale”. Vero o falso?
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/20/inzoli-sono-libero_n_6504982.html
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