La presenza del sacerdote sospeso dal Vaticano dopo le accuse di pedofilia è stata censurata pesantemente dalla sua diocesi di appartenenza: disattese le “raccomandazioni” della Santa sede
di ZITA DAZZI
Non è piaciuta nemmeno alla diocesi di Cremona la partecipazione di don Mauro Inzoli al contestato convegno milanese sulla famiglia, un incontro in odore di omofobia, a cui era presente l’intero gotha (presente e passato) del Pirellone: dal presidente leghista Roberto Maroni all’ex governatore Roberto Formigoni. Ad ammonire il prete accusato di pedofilia è stato il vicario generale della curia di Cremona. Don Inzoli – che fa parte di quella diocesi e che lì dovrebbe condurre una vita ritirata – si era presentato al convegno, sabato scorso, ed era stato subito notato dal senatore Franco Bordo (Sel) e dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi. In quella città il prete ha retto una parrocchia fino al 2010, prima di essere accusato di pedofilia e di essere obbligato dal Vaticano a ritirarsi a vita privata.
Così – forse non casualmente, dopo l’incontro dei vescovi lombardi presieduto dall’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, presidente anche dell’assemblea episcopale lombarda – è arrivato un comunicato ufficiale della diocesi di Crema, firmato dal vicario generale monsignor Franco Manenti, a nome del vescovo: “In seguito all’infelice scelta da parte di don Mauro Inzoli di partecipare al convegno indetto presso la sede della Regione Lombardia a Milano, sabato 17 gennaio 2015, notizia subito clamorosamente rimbalzata sui massa media locali e nazionali, la diocesi di Crema, attraverso il suo vescovo, ha espresso a don Mauro il suo fermo disappunto, giudicando la presenza a tale convegno del tutto inopportuna, in contrasto con la raccomandazione offertagli da parte della congregazione per la Dottrina della fede di ‘vivere una vita di preghiera e di umile riservatezza, come segno di conversione e di penitenza’”.
Parole molto dure, quelle scelte dalla diocesi di appartenenza di don Inzoli per censurare il comportamento del sacerdote, dopo il diluvio di polemiche scatenate dalla sua presenza al convegno nel
quale si parlava anche delle possibili “terapie” per curare i gay. Su questa partecipazione la curia di Crema ha tenuto anche un’assemblea di tutti i preti locali. Don Inzoli, da parte sua, è caduto nella trappola della trasmissione radiofonica La zanzara e credendo di parlare al telefono con papa Francesco si è detto “umiliatissimo” e ha spiegato di essere andato al convegno dopo aver ricevuto l’invito di “amici milanesi”.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/01/22/news/convegno_omofobo_la_diocesi_di_cremona_bacchetta_don_inzoli_una_presenza_inopportuna-105545665/
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