mer 12 dicembre 2012
CREMA – Stupore, ma soprattutto indignazione. Da quando la notizia della riduzione allo stato laicale di don Inzoli è divenuta di pubblico dominio — il primo sito a diffonderla online è stato quello de ‘La Provincia’ — il popolo dei social network batte sui tasti a ritmo frenetico, affidando alla rete le proprie reazioni a caldo.
I toni sono spesso accesi, le infamie si sprecano: chi scrive sul web ha già espresso la sua sentenza, ed è una condanna senza appello. Diversi i politici locali che hanno affidato il loro pensiero ai social network. Il più duro è Piergiuseppe Bettenzoli, consigliere comunale di Rifondazione Comunista: «Dico tranquillamente — scrive su Facebook — che questo fatto non mi amareggia». E ancora: «La Congregazione per la Dottrina della Fede ha assunto una decisione così grave perché, evidentemente, siamo in presenza di comportamenti gravi». Si sfoga anche il presidente del consiglio comunale Matteo Piloni, che se la prende pure con la stampa: «Quanto appreso è davvero sconcertante — scrive —, come è sconcertante il silenzio mediatico che ha avvolto l’intera vicenda e che solo ora viene rotto con la decisione di dimissioni dallo stato clericale».
http://www.laprovinciadicremona.it/territorio/don-inzoli-l-indignazione-del-popolo-web-1.241898
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