8/1/2011
Abusi,gesuita indagato in Belgio
FONDÒ UNA COMUNE, TRE DENUNCE PER ATTI COMMESSI TRA 1985 E 1995
GIACOMO GALEAZZI
Il prete gesuita fiammingo Luc Versteylen, molto noto in Belgio per il suo impegno in campo ambientalista e contro la pedofilia, è sotto inchiesta per abusi sessuali commessi tra il 1985 ed il 1995 su tre teenager tra i 15 ed i 20 anni all’epoca dei fatti. Lo riportano i media belgi. Il Tribunale di Anversa ha confermato che ieri è stata depositata una denuncia in tal senso. Versteylen ha replicato pubblicando una lettera aperta in cui ha scritto che la denuncia è scattata a causa di «un comportamento che ha passato la misura» ed ha ammesso di avere probabilmente «deluso ed anche ferito involontariamente alcune persone» ma di averlo sostanzialmente fatto «per il loro bene». Nella lettera ammette che «negli anni ’70 la ricerca di una nuova esperienza corporea aveva certi limiti, ma non ha oltrepassato quelli». «Spero che ci sia un numero sufficiente di persone – è la conclusione della lettera del sacerdote – che possa testimoniare come io abbia cercato già da molti anni di essere il contrario di un violentatore di bambini». Il prete gesuita ambientalista, 83 anni, durante la guerra mondiale partecipò alla resistenza contro il nazismo. È stato ordinato sacerdote nel 1959. Precursore dell’ecologismo negli anni ’60 e attore di primo piano nella rivoluzione culturale del ’68 e degli anni ’70, è stato il fondatore del movimento verde fiammingo Agalev (abbreviazione di ‘Anders Gaan Leven’, vai e vivi in modo diverso) dal quale nel 2003 è nato l’attuale partito ‘Groen!’. Negli anni ’70 ha anche dato vita ad un centro di accoglienza chiamato ‘Liever Leven’, una sorta di ‘comunè realizzata in una ex fabbrica di birra nella località fiamminga di Viersel, dedicata a ritiri spirituali. Nel 1995 è stato insignito del Premio per l’etica e la tolleranza in politica, nel 1998 ha vinto il Premio Humamitas. Subito dopo la diffusione della notizia sulle accuse per abusi sessuali, nate da una lettera arrivata al centro ‘Liever Leven’ il gesuita si è dimesso dal consiglio di amministrazione ed oggi ha scritto una lettera aperta per spiegare i suoi comportamenti. Secondo quanto reso noto dal portavoce del centro d’accoglienza, Walter Lever, la lettera spiega «in termini molto dettagliati» quanto avvenuto tra il 1985 ed il 1995. «In seguito alla lettera – ha detto Lever – altre due persone si sono manifestate. Esse hanno parlato di manipolazioni e di contatti corporali». Il portavoce, secondo quanto riportato dall’agenzia Belga, si è detto stupefatto che potesse essere accusata di abusi una persona come Versteylen che ha «dedicato la vita» a combattere contro qualsiasi forma di maltrattamento dell’infanzia, tanto da creare il centro ‘Witte Kinderbos’ per la lotta contro la pedofilia.
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