(ANSA) – ROMA, 15 FEB – I sopravvissuti italiani agli abusi sessuali del clero hanno presentato martedì la loro campagna per l’Italia per vedere il tipo di inchieste che hanno scoperto abusi e insabbiamenti massicci in tutto il mondo.
Il comitato di sopravvissuti, chiamato #ItalyChurchToo, ha lanciato la campagna “Beyond The Great Silence”, affermando che gli abusi dei sacerdoti italiani sono enormemente sottostimati e le autorità hanno ripetutamente ignorato le suppliche delle vittime e nascosto casi o spostato i responsabili altrove.
«Chiediamo che la Conferenza episcopale italiana (CEI) incarichi al più presto una commissione indipendente di un’indagine sugli abusi nella Chiesa, chiediamo che sia un’indagine con figure professionali, con qualità e quantità di metodi, aprendo gli archivi di tutte le diocesi e di tutti i monasteri, un’indagine incentrata esclusivamente sull’abuso e affrontando il nesso critico della mancanza di terzi nei centri di ascolto istituiti a livello diocesano”, ha affermato il gruppo.
Hanno anche chiesto che le vittime ricevano un risarcimento per i crimini commessi contro di loro.
La madre di una vittima, Cristina Balestrini, ha accusato la Chiesa cattolica di stare al fianco dei preti predatori e non delle vittime, dicendo che “la Chiesa è il corpo a cui si sono rivolte tutte le vittime di pedofilia ma i tribunali canonici non tutelano le vittime e in nei tribunali civili la Chiesa difende il sacerdote, è dall’altra parte rispetto alla vittima, e questo lo abbiamo sperimentato personalmente; è terribile».
Ha anche detto che dal punto di vista psicologico le vittime sono state “respinte” dalla Chiesa, “e questo lo viviamo con grande dolore”.
Ha detto che il loro attuale parroco, “dopo tutto quello che abbiamo passato, ci ha detto ‘non sputare nel piatto da cui mangi'”. Il figlio di un prete predatore mai punito, Erik Zattoni, ha dichiarato: “Sono figlio del prete pedofilo don Pietro Tosi, mia madre ha subito abusi sessuali all’età di 14 anni, e la prima volta si è rivolta a un vescovo per denunciarlo le è stato detto: ‘Non dire a nessuno quello che è successo, altrimenti sarebbe uno scandalo per tutta la Chiesa’, e poi è stata minacciata di sfratto, cosa che è successa a tutta la famiglia alcuni anni dopo.
“Abbiamo ripreso la nostra battaglia nel 2010 ma abbiamo ritrovato lo stesso muro: in 30 anni ci sono stati tre papi e lo stesso Ratzinger (Benedetto XVI) sapeva cosa era successo, ma nonostante questo quel sacerdote non è mai stato spretato o allontanato dal contatto con i fedeli. Insomma, non è stato fatto nulla, non so che altro bisogna fare per far allontanare questi delinquenti, ho anche chiesto un incontro con il papa e lui ha rifiutato”.
Papa Benedetto emerito è stato recentemente accusato di aver coperto quattro casi di abuso quando era arcivescovo di Monaco tra il 1977 e il 1982.
Ha detto che c’era stata una “colpa gravissima” ma ha negato la responsabilità personale. (ANSA).
https://www.ansa.it/english/news/2022/02/15/clerical-abuse-survivors-unveil-campaign-for-italy-probe_404d6961-dc04-48d4-ae81-6b60641399e0.html
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