Questa mattina sui giornali locali la notizia del sacerdote indagato per pedofilia ha scosso e diviso la comunità cattolica con questo fulmine a ciel “sereno”. La Rete L’ABUSO, che da qualche mese sta seguendo questo caso, vorrebbe fare un appello alle vittime, a chi crede e a chi non crede nelle accuse fatte a don Marino Genova.
Mi rivolgo alle eventuali altre vittime: l’invito è quello di farsi avanti e di uscire allo scoperto. Non abbiate timore, non abbiate vergogna perché non è la vittima che deve avere vergogna nel denunciare un abuso subìto. Sono una vittima a mia volta e comprendo quanto non sia facile, ma la denuncia di casi come questo integra un alto senso civico perché limita o impedisce che si producano altre vittime.
Al tempo stesso esternare il trauma aiuta chi lo ha subito ad uscire dallo stato di vittima e diventare un sopravvissuto, ovvero una persona che impara a convivere ed elaborare il trauma, cioè smette di subirlo e riesce a recuperare una vita normale. L’invito è quello di rivolgersi alle autorità civili, se non vi sentite di farlo da soli siamo volentieri disponibili ad affiancarvi e supportarvi anche legalmente. Per il Molise il contatto mail è [email protected] .
L’appello che invece vorrei rivolgere alla popolazione, sia quella che crede nella colpevolezza, che quella che crede nell’innocenza del sacerdote, è di non demonizzare nè la vittima, nè il carnefice ed attendere quello che dirà la giustizia civile che attualmente si sta occupando del caso. Mettere alla gogna chi è coinvolto non è di alcun aiuto.
Il Portavoce Francesco Zanardi
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