<p style="text-align: justify;">di F.Oli. LECCE – La consulenza su cellulari e computer “scagiona” il prete accusato di violenza sessuale su una 12enne. Emergono nuovi importanti sviluppi nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Stefania Mininni. Non c’è alcuna traccia di contatti tra il sacerdote e la presunta vittima: nessuna foto, nessun video e, soprattutto, nessun dialogo o chat scomodi e imbarazzanti. E’ il contenuto delle sedici pagine della consulenza tecnica eseguita dal consulente della Procura Luca Chirizzi supportato dal collega di parte Antonio Perrone. All’esito degli accertamenti (i cui esiti riportiamo in esclusiva) su ogni apparecchio compare sempre la stessa conclusione: “Dalla visualizzazione del contenuto della memoria del supporto non è emerso alcun elemento utile ai fini della prosecuzione delle indagini”. I consulenti hanno verificato il contenuto del materiale informatico a disposizione del prete, della ragazzina e di altri due indagati: la madre della giovane accusata di violenza sessuale e favoreggiamento. Quest’ultimo reato viene contestato anche alla nonna della minorenne. L’indagine, condotta dai carabinieri del Norm di Lecce, è stata avviata con una denuncia raccolta da un familiare della minore e sarebbe maturata in un contesto familiare molto difficile e contraddistinto da un’accesa conflittualità. I genitori sono da tempo separati. Il padre ha incassato di recente una condanna. E in questo complesso contesto familiare si inserisce la figura del parroco. E’ da accertare il ruolo. Ha fornito supporto alla famiglia aiutando la bambina o si è trasformato in un orco in canonica approfittando della complessa situazione familiare? Secondo il materiale finora acquisito, la ragazzina sarebbe stata violentata dal prete in canonica. Più episodi dal 2016 fino a giugno dello scorso anno. Sono state eseguite perquisizioni e ispezioni in parrocchia per trovare riscontri al racconto della persona offesa nel frattempo trasferita in una struttura protetta. Le sue dichiarazioni sono state già acquisite. La giovane ha raccontato i presunti abusi, palpeggiamenti e violenze alla presenza di una psicologa. Per ben due volte. E il suo racconto è ora finito al vaglio degli inquirenti. Ora, però, alla luce dei risultati della consulenza, sarà fondamentale l’esito dell’incidente probatorio in cui verranno raccolte le dichiarazioni della minore e formare così l’eventuale prova da utilizzare nel corso del processo. Secondo le indagini, il sacerdote avrebbe abusato della ragazzina all’interno della sagrestia. Sarebbero stati più episodi. Dopo la rivelazione sono scattati gli accertamenti. La ragazza è stata collocata in una struttura protetta mentre gli investigatori hanno poi rapidamente accertato una situazione di estremo disagio familiare di cui probabilmente molti sapevano ma nessuno ha parlato. Sullo sfondo una presunta relazione tra il prete e la madre della minorenne (ipotesi rafforzata dopo gli esiti della consulenza su telefonini e pc). Il sacerdote è assistito dagli avvocati Stefano De Francesco e Vittorio Vernaleone; la madre e la nonna della ragazzina dall’avvocato Francesco Cavallo. Il padre, come persona offesa, invece, è assistito dall’avvocato Benedetto Scippa.</p> https://www.corrieresalentino.it/2018/02/presunta-violenza-sessuale-su-una-12enne-consulenza-su-pc-e-telefonini-scagiona-sacerdote/