Una sezione “speciale” che attenzioni il paese membro Italia. E’ la proposta formulata da Alberto Athie al termine del webinar di sabato 20 e votata da tutti i presenti, per la quale la stessa Sara Oviedo Fierro – ex vice presidente del Comitato Onu per i diritti dell’infanzia – si è personalmente impegnata. Una richiesta alle Nazioni Unite molto forte perché ad appoggiare la Rete L’ABUSO questa volta sarà ECA Global, che rappresenta attualmente 42 paesi in quattro continenti.
L’esposizione di Francesco Zanardi (Rete L’ABUSO) ha disegnato il drammatico quadro italiano di una classe dirigente amorale e totalmente connivente con il clero. Un problema che parte proprio dalle negligenze dei piani più bassi che di fatto antepongono il clero ai bambini e del problema non vogliono neppure parlare, come del resto lo stesso parlamento italiano, di fatto rendendo il paese privo di prevenzione in materia di tutela dei minori, nei fatti rappresentati anche politicamente oltre che socialmente, da nessuno.
È seguito l’intervento dell’avvocato della Rete, Mario Caligiuri che ha formulato una proposta di legge di semplicissima attuazione, che non tocca patti lateranensi o altro, ma attuabile attraverso una banalissima modifica dell’articolo 364 c.p., tutto starà però alla volontà del Parlamento.
Il giornalista Federico Tulli – autore di tre libri sulla materia – ha relazionato la situazione storica del nostro paese e le problematiche relative all’informazione in Italia, paese fanalino di coda, al 77° posto per la libertà di informazione.
Una sezione speciale divenuta indispensabile visto la drammaticità della situazione che vede l’Italia e Vaticano, non solo unite nel favorire la pedofilia, ma latitanti alle molteplici richieste dell’Associazione Rete L’ABUSO di mettere mano all’ormai dilagante problema, malgrado le stesse siano state ripetute dalle Nazioni unite nel febbraio 2019, nel febbraio 2021 non sono solo ancora inevase, ma l’Italia non ha ancora neppure calendarizzato la discussione. Il tutto mentre alla sola richiesta delle vittime tedesche di una commissione di inchiesta , subito veicolata dai mezzi d’informazione, ha fatto si che il parlamento tedesco ci stia già lavorando.
Francesco Zanardi