Enna – I Pubblici Ministeri della Procura di Enna, Stefania Leonte e Orazio Longo hanno fissato per oggi pomeriggio gli accertamenti informatici sul computer e i telefoni sequestrati, dieci giorni fa, a Giuseppe Rugolo, il prete accusato di violenza sessuale aggravata da un giovane.
La violenza sarebbe avvenuta quando il ragazzo, che aveva già denunciato i fatti al Vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, era ancora minorenne, dal 2008 al 2013. Il Tribunale ecclesiastico aveva aperto un procedimento canonico che si sarebbe concluso per difetto di competenza, perchè i fatti, secondo la sentenza della Chiesa, sarebbero avvenuti quando ancora Rugolo era seminarista.
Il sequestro dei dispositivi elettronici, è avvenuto al termine di una perquisizione che la Polizia di Ferrara ha effettuato nel seminario, dove il prete si trova attualmente, dopo che era stato allontanato dalla parrocchia di Enna, apparentemente per motivi di salute. Intanto, trapela che ci sarebbero altri giovani, anche questi minorenni all’epoca dei fatti, che avrebbero subito atti sessuali dal prete.
Questi fatti sarebbero avvenuti anche recentemente, poco pima che il prete lasciasse Enna, alla volta di Ferrara, nell’ottobre del 2019. Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile di Enna, guidata da Nino Ciavola.