Tutto cominciò a Roma 10 anni fa, quando incuriosito da un incontro di vittime americane, andai per sentire quelle vittime in cui ancora non mi riconoscevo.
Scoprii che ne esistevano anche in Italia e quel giorno, insieme a una decina di altri disgraziati come me nacque la Rete L’ABUSO. Oggi sfortunatamente siamo più di 900. Dico sfortunatamente perchè questa è solo la punta dell’iceberg, c’è un sommerso che stando alle statistiche, nella sola penisola italiana, potrebbe arrivare a 1 milione di persone, ovvero di uomini che da bambini sono stati stuprati dai preti.
Guardando il video, dalla Santa Sede le stesse parole come la tolleranza zero, la denuncia alla magistratura e tante parole al vento che ancora oggi dice Papa Francesco, ma il papa allora era Benedetto XVI.
Quanta strada abbiamo fatto in soli 10 anni, senza un solo soldo che sovvenzionasse l’associazione eppure, lo testimoniano questi due servizi, allora per le vittime era molto più dura, oggi qualcosa è cambiato.
Come sentirete nel servizio di RSI dicevano di me che non avrei mai preso un indennizzo, perché allora la giurisprudenza non era ancora maturata tanto quanto la Rete L’ABUSO ha contribuito a far maturare.
Infatti, a 40 anni da quegli abusi che all’epoca erano per me e tanti altri prescritti, proprio oggi, 10 anni dopo quella prima volta in cui poche vittime italiane scesero in Vaticano, a Savona, il tribunale civile ha aperto la causa relativa proprio al mio indennizzo.
Grazie davvero di cuore a tutti coloro che in questi 10 anni di battaglie e umiliazioni da parte della chiesa alle vittime, non hanno mollato, producendo un risultato di cui i giornali non amano parlare, ma di fatto c’è.
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