Sono stati trovati dalla polizia ad Aulla. Prosegue l’inchiesta su alcuni membri dei Discepoli dell’Annunciazione accusati di abusi su minori
Massa, 4 febbraio 2020 – Proseguono senza sosta gli interrogatori dei religiosi, membri dell’ex comunità i “Discepoli dell’Annunciazione” accusati di violenza sessuale su minori e violenza di gruppo. Il primo a essere sentito dai pm Laura Canovai e Valentina Cosci, è stato il fondatore dell’associazione (sciolta dal Vaticano a dicembre) don Giglio Gilioli, 73 anni, indagato principale nell’inchiesta della procura insieme ad altre otto persone, fra preti e non religiosi. A questi si potrebbero aggiungere altre quattro persone che, negli stessi anni in cui sarebbero avvenuti i presunti abusi, avrebbero frequentato la comunità di don Giglio. Ai nove indagati attuali si potrebbero aggiungere presto altri quattro nomi. Gli investigatori avrebbero trovato tracce in uno dei diari delle presunte vittime di altri nomi, uomini che avrebbero preso parte alle violenze di gruppo. Persone che al momento non sono state rintracciate ma che, se trovate, saranno incluse nell’elenco degli indagati. E’ proprio sui diari dei ragazzi che si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori, oltre che sul confronto delle dichiarazioni dei sacerdoti e religiosi.
Racconti che non avrebbero convinto del tutto gli inquirenti. I diari sono stati trovati dalla squadra mobile, diretta da Gianluca Aurilia, ad Aulla dove don Giglio e altri tre indagati si sono ritirati in seguito allo scioglimento della comunità. I quattro si sono trasferiti da Prato e si sono portati dietro i vecchi diari dei ragazzi, le presunte vittime che all’epoca dei fatti avevano 10 e 16 anni. Negli scritti di uno dei due sono indicati i nomi delle altre quattro persone che avrebbero preso parte alle violenze. Perché don Giglio e gli altri avevano conservato quei diari dopo tutto questo tempo? I diari hanno superato perfino un trasloco quando i membri dell’associazione si sono ritirati ad Aulla. Adesso sono nella mani della squadra mobile che li sta passando al setaccio: quelle pagine starebbero fornendo indicazioni utili alle indagini.
Intanto la procura sta cercando di risalire all’identità degli altri ragazzi che fra il 2008 e il 2016 hanno frequentato la comunità di don Giglio. Ragazzi come le due presunte vittime che hanno partecipato ai centri estivi, al catechismo, alle attività della comunità. Giovani che passavano le giornate nella sede di via Bologna 68 o in Garfagnana. Una ricerca non facile, accompagnata dall’appello della procura di “farsi avanti” se si è a conoscenza di qualcosa. Una ricerca certosina da cui potrebbero arrivare nuovi spunti investigativi. Al momento ci sono le dichiarazioni dei due giovani, oggi 22 e 29 anni, e di un terzo fratello che non avrebbe subito abusi ma che sarebbe stato messo a conoscenza dei fatti dai fratelli.
Laura Natoli
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