Abbiamo accolto con piacere le dichiarazioni del nuovo vescovo di Savona Calogero Marino e apprezziamo la sua disponibilità al dialogo, un dialogo che purtroppo non siamo mai riusciti ad avere con il suo predecessore Vittorio Lupi e ci auguriamo che con lui possa diventare qualcosa di concreto.
Non bisogna dimenticare che quei fatti che hanno distrutto la vita di moltissime persone resteranno indelebili non solo nella loro vita, ma inevitabilmente anche in quella delle loro mogli, dei figli e dei genitori di quelle vittime.
Fatti non proprio datati come è stato detto, la maggior parte di questi risale infatti a 10-15 anni fa quando don Giraudo gestiva la comunità per minori di Orco Feglino e fu condannato nel 2012 per un reato commesso nel 2005. Situazioni che forse chi di dovere non ha riportato al nuovo vescovo in modo corretto e che riteniamo sia giusto debba conoscere anche perché sarà lui a dover affrontare le ripercussioni dell’azione civile avviata contro la Diocesi di Savona-Noli.
Lo stesso vescovo ha dichiarato che “le cose evidentemente vanno accertate da un lato senza cedere alle voci calunniose e dall’altro senza minimizzare le ingiustizie”.
Accogliamo con molto piacere la disponibilità monsignor Calogero Marino nel volerci ascoltare ed incontrare e nei prossimi giorni la Rete L’ABUSO formalizzerà una richiesta per fissare un incontro.
Naturalmente non pretendiamo di essere ricevuti tutti, almeno non tutti insieme, siamo parecchi e sarebbe piuttosto difficoltoso, ma nella serata di ieri abbiamo già deciso chi andrà a quell’incontro.
Saranno Mirco Gabossi e Francesco Zanardi come rappresentanti delle vittime di don Nello Giraudo.
Ci sarà anche una delle vittime del sacerdote Pietro Pinetto la quale preferisce però rimanere anonima.
Francesco Zanardi
Portavoce della Rete L’ABUSO
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