Esorcista e palpeggiatore, è questa la strana accoppiata di ruoli che è stata attribuita ad un prete di Trapani che, dopo la condanna ad un anno e otto mesi di reclusione per violenza sessuale è tornato nelle sue vesti di sacerdote e a dire messa in un’altra parrocchia. Le accuse mosse da alcune giovani parrocchiane, dove il prete prestava servizio, sono state ben circostanziate. Le giovani lo hanno denunciato per molestie sessuali avvenute mentre si accingeva a fare dei riti di esorcismo, attività di cui non era a conoscenza né il vescovo né la curia. Diceva alle ragazze di essere un esperto nella liberazione e che dovevano sottoporsi a questi riti per liberarsene. Ad una ragazza rivelò che non avrebbe potuto avere figli se non si fosse sottoposta all’esorcismo. Ad un’altra giovane disse che era stato il demone presente in lei sin dalla nascita a causare la separazione dei genitori. Secondo i magistrati, ha abusato della sua influenza approfittanto della condizione di fragilità di alcune giovani. Sentito dal vicario generale Alessandro Damiano, in un primo momento il prete aveva ammesso le sue responsabilità, giustificandosi di essersi trovato in una fase difficile dal punto di vista personale e familiare, ma davanti ai magistrati ha cambiato completamente versione negando con forza ogni accusa. Dicendo di non aver mai paleggiato le sue parrocchiane e che le denunce nei suoi confronti sono nate per vendetta e astio provato nei suoi confronti per altri motivi. Versione che non è stata creduta.
http://www.tp24.it/2016/10/19/cronaca/trapani-torna-a-dire-messa-sacerdote-condannato-per-palpeggiamenti/104017
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