Genova – Una famiglia di persone semplici e lavoratrici è in crisi, perché la figlia adolescente ha bisogno di un aiuto per studiare e fare i compiti ma nessuno, in casa, ha i numeri per poterla aiutare. La mamma, che oggi lavora ma in passato ha ricevuto tanto aiuto dal parroco di zona per l’affitto e le bollette, torna a bussare in canonica.
«Don, conosce qualcuno che possa aiutare mia figlia a studiare?». Il prete una persona da proporre ce l’ha, la conosce da poco ma si fida: è un uomo di 44 anni che, perso il lavoro, chiede di poter prestare servizio in parrocchia, magari come educatore. Quel che il prete non sa è che la persona, in passato, era finita nei guai per reati di pedofilia.
Un ragazzino, di cui era proprio educatore, aveva denunciato di essere stato (anche pesantemente) molestato. L’uomo, indagato dalla squadra mobile, era finito poi anche in carcere, a Savona. Il prete, dunque, ignaro, lo presenta alla famiglia che, rassicurata dalle referenze della chiesa, gli affida la bambina. Il “maestro” la va a prendere a scuola diversi giorni alla settimana per alcuni mesi e dopo la porta nella canonica, di cui ha le chiavi, per fare i compiti e studiare. Finché un giorno, davanti a scuola, una mamma addentro agli ambienti di giustizia riconosce il volto dell’uomo e trema al ricordo della sua storia.
Corre dalle insegnanti per chiedere conto di quella presenza inquietante davanti all’istituto all’orario dell’uscita di tanti ragazzini, bambini e adolescenti, possibili prede. E in questo modo mette in guardia la famiglia che interrompe immediatamente i contatti con l’uomo. La scuola, poi, al corrente di tutto fa scattare la macchina degli accertamenti da parte del Tribunale dei minorenni e dei servizi sociali.
La bambina finisce immediatamente sotto osservazione degli psicologi dei servizi per capire se sia stata molestata o, peggio, abusata dall’uomo che le faceva fare i compiti. E, di conseguenza, finisce “sotto esame” anche il nucleo familiare che in attesa dell’esito degli accertamenti, riceve regolari visite dei servizi. Eppure, loro si erano rivolti alla chiesaproprio per trovare una persona dalle referenze insindacabili. Adesso, invece, si ritrovano a dover spiegare come mai ha lasciato nelle mani di una già coinvolta in casi di pedofilia.
Dal canto suo don Silvio Grilli, portavoce della Curia, si dice sicuro della buona fede del suo parroco: «Non si dica che la chiesa ha favorito la pedofilia, non sappiamo ancora se sia accaduto qualcosa. Se fosse così, sono assolutamente certo dell’incolpevolezza del parroco che, sicuramente, ha conosciuto la storia di sofferenza di quest’uomo ma non questa terribile debolezza. Non c’è dubbio che se avesse avuto anche il minimo sospetto di trovarsi di fronte una persona con questo tipo di debolezza, non gli avrebbe affidato una bambina».
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/10/28/AS3dMME-parroco_affida_pedofilo.shtml
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.