Il governatore leghista della Lombardia interviene sulla presenza di don Mauro Inzoli al convegno milanese sulla famiglia. Il sacerdote era stato costretto dal Vaticano a ritirarsi a vita privata.
“Era un convegno aperto al pubblico, non conoscevo questa persona: l’unico rammarico è che il cerimoniale non mi abbia informato, altrimenti quella persona sarebbe stata allontanata perché non era opportuno che stesse lì”: il presidente della Regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni, ha risposto così a una domanda sulla presenza di don Mauro Inzoli al convegno sulla famiglia di sabato scorso. Don Inzoli, ex parroco di Crema, era stato costretto dal Vaticano a ritirarsi a vita privata per accuse di abusi su minori.
A chi gli ha chiesto, durante una conferenza stampa, se si sia pentito di aver partecipato al convegno di sabato sulla famiglia che è stato accusato di omofobia, Maroni ha risposto: “Assolutamente no”. E ha aggiunto che “tutte le iniziative sono confermate” per il futuro. “Dal convegno sono emersi contenuti importanti – secondo il governatore della Lombardia – E confermo che questa settimana costituiremo i forum delle famiglie per organizzare il convegno internazionale durante Expo 2015 dedicato proprio alla famiglia, che si terrà tra fine settembre e inizio ottobre”.
Il presidente del consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo (Ncd), che sedeva accanto a Maroni in prima fila, ha smentito una ricostruzione secondo cui sarebbero stati i suoi uffici ad accreditare don Inzoli al convegno: “Gli accrediti istituzionali sono stati gestiti dalla giunta regionale, com’è noto, e il convegno, peraltro, era aperto al pubblico. Gli unici accrediti effettuati dalla segreteria sono stati per la moglie del presidente e per i collaboratori che lo hanno accompagnato”.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/01/19/news/prete_pedofilo_al_convegno_anti_gay_maroni_prende_le_distanze_presenza_inopportuna-105288666/
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