La totale omertà dello Stato italiano ha prodotto migliaia di vittime in Italia scaricando le colpe sulla chiesa cattolica e sullo stesso Papa.
Questo è quanto è emerso ieri presso la Stampa estera, nella conferenza stampa promossa dalla Rete L’ABUSO.
Le cifre parlano da sé e come rileva anche Federico Tulli, da anni impegnato in questa battaglia di civiltà verso i minori, cifre ben inferiori a un centinaio di preti pedofili che in altri paesi hanno però spinto la politica ad intervenire, mentre l’Italia che attualmente ne conta più di 1000, da decenni ignora il problema di fatto, scaricando tacitamente le colpe sulla chiesa.
L’avvocato Mario Caligiuri dell’osservatorio permanente della Rete L’ABUSO, ne descrive le cause direttamente riconducibili allo Stato italiano che in materia ha fatto meno della chiesa.
Il presidente della Rete L’ABUSO Francesco Zanardi, denuncia che siamo l’unico Stato (l’Italia) che in Europa non solo ha favorito e continua imperterrito, la pedofilia di Stato, che nel drammatico scenario unicamente italiano non tocca soltanto la chiesa, ma tutti i settori, dalle società sportive e associative arriva alla famiglia. Tutto ad unico danno dei più piccini.
L’Italia fu denunciata dalla Rete L’ABUSO nel 2019 al Comitato ONU per i diritti dell’infanzia dalla Rete L’ABUSO, Comitato che ravvisate le gravi lacune espresse le sue preoccupazioni;
“21. Accoglie favorevolmente il piano nazionale per la prevenzione e la lotta contro gli abusi e lo sfruttamento sessuale dei bambini 2015-2017 e la rivitalizzazione dell’Osservatorio per contrastare la pedofilia e la pornografia infantile, il Comitato è preoccupato per i numerosi casi di bambini vittime di abusi sessuali da parte di personale religioso della Chiesa Cattolica nel territorio dello Stato Membro e per il basso numero di indagini criminali e azioni penali da parte della magistratura italiana. Con riferimento alle sue precedenti raccomandazioni (CRC / C / ITA / CO / 3-4, par. 75) e al commento generale n. 13 (2011) sul diritto del bambino alla libertà e contro tutte le forme di violenza nei suoi confronti e prendendo atto dell’Obiettivo 16.2 per lo Sviluppo Sostenibile, il Comitato raccomanda all’Italia di:
(a) Adottare, con il coinvolgimento attivo dei bambini, un nuovo piano nazionale per prevenire e combattere l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini e assicurarne l’uniforme implementazione su tutto il suo territorio e a tutti i livelli di governo;
(b) Istituire una commissione d’inchiesta indipendente e imparziale per esaminare tutti i casi di abuso sessuale di bambini da parte di personale religioso della Chiesa Cattolica;
(c) Garantire l’indagine trasparente ed efficace di tutti i casi di violenza sessuale presumibilmente commessi da personale religioso della Chiesa Cattolica, il perseguimento dei presunti autori, l’adeguata punizione penale di coloro che sono stati giudicati colpevoli, e il risarcimento e la riabilitazione delle vittime minorenni, comprese coloro che sono diventate adulte;
(d) Stabilire canali sensibili ai bambini, per i bambini e altri, per riferire sulle violenze subite;
(e) Proteggere i bambini da ulteriori abusi, tra l’altro assicurando che alle persone condannate per abuso di minori sia impedito e dissuaso il contatto con i bambini, in particolare a livello professionale;
(f) Intraprendere tutti gli sforzi nei confronti della Santa Sede per rimuovere gli ostacoli all’efficacia dei procedimenti penali contro il personale religioso della Chiesa Cattolica sospettato di violenza su minori, in particolare nei Patti Lateranensi rivisti nel 1985, per combattere l’impunità di tali atti;
(g) Rendere obbligatorio per tutti, anche per il personale religioso della Chiesa Cattolica, la segnalazione di qualsiasi caso di presunta violenza su minori alle autorità competenti dello Stato Membro;
(h) Modificare la legislazione che attua la Convenzione di Lanzarote in modo da garantire che non escluda il volontariato, compreso il personale religioso della Chiesa Cattolica, dai suoi strumenti di prevenzione e protezione.”
Raccomandazioni ad oggi totalmente inevase dalla Repubblica italiana di cui ne fanno ancora oggi le spese bambine e bambini.
F.
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