In Italia Stato e Chiesa non hanno mai preso in considerazione l’idea di realizzare un’indagine su scala nazionale o di delegare una commissione indipendente a farlo.
Non esistono statistiche ufficiali sulla diffusione della pedofilia in generale, men che meno su quella di matrice clericale.
Il ministero per le Pari opportunità non rende pubblici i dati dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile contribuendo a far passare l’idea falsa, nell’opinione pubblica, che si tratti di un fenomeno occasionale, circoscritto a determinati ambiti o specifiche realtà di degrado sociale.
Tra il 2022 e l’inizio del 2023, in assenza di statistiche ufficiali ho realizzato per il sito della rivista Left una lunga inchiesta – lavorando su fonti giornalistiche, documenti, testimonianze, sentenze passate in giudicato, database Rete l’Abuso etc – dalla quale è emerso che in Italia in 23 anni, dal 2000, sono stati denunciati 146 sacerdoti, 113 sono state le condanne definitive per reati di natura pedofila, le vittime accertate minori di 14 anni sono state almeno 516. Dico almeno perché è impossibile anche solo stimare il numero delle vittime di pedopornografia online. Nessuna delle 146 denunce alla magistratura è partita da un vescovo.
E ancora, il 17 dicembre del 2022 mons. Baturi, segretario generale della Conferenza episcopale, ha rivelato che dal 2010 al 2020 sono stati «613 i fascicoli trasmessi dalle diocesi italiane al dicastero per la Dottrina della fede», cioè alla Santa sede. Altri 100 fascicoli erano stati trasmessi tra il 2000 e il 2010. Sommando questi numeri viene fuori che tra il 2000 e il 2023 in Italia sono stati denunciati almeno 146+613+100 (cioè 859) casi di pedofilia nella Chiesa. Nemmeno i 713 fascicoli della Cei sono mai stati condivisi con la magistratura, sempre in virtù del “diritto” a non collaborare sancito dall’articolo 4 del Concordato.
Solo per fare un paragone veloce: Spotlight del Boston Globe nel 2001 ha dato il via alle inchieste negli Usa che hanno portato alla bancarotta 15 diocesi, partendo da 89 casi; la commissione Ciase in Francia, di cui tanto si è parlato qui da noi nel 2021, ha scoperchiato un’orrenda situazione molto simile a quella statunitense partendo dalla denuncia di 70 casi. Qui da noi, dopo 859 casi e chissà quante migliaia di vittime ancora non si muove nulla.
La mia indagine giornalistica conferma quanto scoperto e accertato dall’associazione Rete L’abuso, una onlus che è anche l’unica realtà della società civile nel nostro Paese che si occupa di tutela dei diritti delle vittime di preti violentatori.
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