La Corte d’appello di Genova riapre la strada al procedimento civile per il risarcire danni a una presunta vittima di pedofilia, pur in assenza della condanna penale, venuta meno a causa della prescrizione.
Torna attuale il dramma degli abusi sui minori, che travolse, agli inizi degli anni duemila, la diocesi savonese. La Corte d’appello di Genova ha deciso di rivalutare la vicenda di Mirko Gabossi, oggi quarantaduenne, che all’età di undici anni sarebbe stato tra le vittime degli abusi di don Nello Giraudo in occasione di un campo estivo a Feglino, organizzato dal sacerdote stesso.
Il giudice Luigi Acquarone, del Tribunale di Savona, aveva archiviato il caso valutando di non stabilire, a livello temporale, il momento della maturazione del trauma della presunta vittima attraverso una perizia psichiatrica. Il procedimento era stato, così, archiviato.
Ora, la decisione della Corte d’appello genovese e la riapertura del caso che, ad oggi, costituisce un unicum in Italia: si tratta del primo procedimento civile per risarcimento danni di un caso di pedofilia, riaperto senza che si sia giunti alla condanna penale, per la sopraggiunta prescrizione.
Proprio l’aspetto temporale costituisce il fulcro del tema: secondo la linea difensiva del giovane, portata avanti dall’avvocato Francesca Rosso e avvalorata da svariate sentenze della Cassazione, la consapevolezza di avere subito violenze sessuali in giovane età, nella maggior parte dei casi, matura nella vittima solo dopo un percorso complesso e travagliato, che richiede anni.
Da qui, spesso, il ritardo nelle denunce e, di conseguenza, in molti casi, anche l’arrivo della prescrizione. La Corte di Genova ha deciso di riaprire il caso e il percorso civile, mirato al risarcimento danni, valutando, attraverso una nuova perizia, il momento in cui nel giovane scattò la consapevolezza del danno subito.
Giraudo era stato condannato per un altro caso: nel 2012 aveva patteggiato un anno di carcere per aver abusato di un quindicenne in un campo scout a Finale. Era il 2005 e il reato non era caduto in prescrizione come altri. Oggi, con la decisione della Corte d’appello di Genova, la città fa un balzo indietro ricordando il dramma degli anni in cui i casi erano esplosi.
Il prossimo 6 giugno verrà nominato dal Tribunale genovese il ctu, il consulente tecnico d’ufficio, mentre il ctp (consulente tecnico di parte) è già stato scelto: sarà Maurizio Panza.
Silvia Campese – IL SECOLOXIX del 4/5/23
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