Pedofilia: prete arrestato, ordinanza ‘privo di autocontrollo e in preda ai suoi impulsi’
Arrestato con l’accusa di prostituzione minorile il sacerdote di San Feliciano. Si tratta di Don Vincenzo Esposito, 63 anni, originario di Caltavuturo, nel Palermitano, titolare della parrocchia di San Feliciano a Magione. Agli arresti domiciliari è finita, invece, una donna di 50 anni, la madre della vittima che di anni ne ha 17: è con questo ragazzo che il sacerdote avrebbe compiuto atti sessuali. Secondo le indagini dei militari la donna avrebbe acconsentito, ricevendo denaro, che il figlio in chat avesse rapporti virtuali con il sacerdote.
Il sacerdote arrestato dai Carabinieri di Termini Imerese (Palermo) per prostituzione minorile aggravata attuava un “perverso modus operandi” in “totale spregio dei principi di etica e di religiosità che dovrebbero ispirare il suo comportamento”. Sono le dure parole usate dal gip Fabio Pilato nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere a Spoleto il parroco, e ai domiciliari la madre del minore. In particolare il gip, come apprende l’Adnkronos, cita una telefonata in cui il prete “pur dimostrandosi compiaciuto del video a contenuto sessuale ricevuto” dal ragazzo di 17 anni, “ne pretende un secondo di identico contenuto dov’è possibile vedere anche il volto del minore al momento dell’orgasmo”. “Mandamene uno dove si vede il tuo volto mentre godi…che mi piace molto..”, dice il prete al giovane. “Dinanzi alla richiesta di danaro formulata dal ragazzo” il prete “risponde rammentando al suo giovane interlocutore che già in passato gli aveva mandato dei soldi”.
Ecco il dialogo tra i due: “Va bene…si vedrà…Poi ci dico…il regalino non lo deve fare? Non…non pretendo…se…se lo vuole fare…se non lo vuole fare…niente!”, dice il ragazzo. E il prete: “Non ho capito…”. “Ci dico il regalino me lo vuole fare però?”, replica il ragazzino. “Eh ma quante volte di devo fare sto regalino…una volta ti ho mandato pure i soldini…non hai fatto niente lo stesso…”, risponde il religioso.
“Mandami questo video come ti ho detto io…”, insiste il prete. “No no no…[incomprensibile poiché le voci sono sovrapposte]…”. “Oppure fai un video in diretta…”, gli dice ancora.
Sebbene allo stato della discovery delle indagini, non sia affiorata la prova certa di incontri diretti o rapporti sessuali avvenuti di presenza fra il parroco ed i minori, si delinea ugualmente una condotta di estrema gravità penalmente rilevante, potendo affermarsi che, con cadenza quasi giornaliera” il sacerdote arrestato “è solito intrattenere rapporti telematici di natura esclusivamente sessuale con soggetti di minore età, li induca a compiere atti di autoerotismo, talvolta in presenza fra di loro, dietro la promessa e corresponsione di somme di denaro che vengono caricate sulle carte post pay in uso ai minori stessi”. E’ quanto scrive, come apprende l’Adnkronos, il gip di Palermo Fabio Pilato nella ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il prete umbro per prostituzione minorile aggravata.
Secondo le prime informazioni raccolte dall’Archidiocesi – che al momento non ha ricevuto comunicazioni ufficiali da parte dell’autorità giudiziaria – don Vincenzo Esposito è accusato di prostituzione minorile.
Al riguardo l’Archidiocesi ritiene di dover precisare che mai alcuna segnalazione è giunta all’Autorità ecclesiastica relativa ai fatti oggetto dell’indagine. Rimane comunque prioritario l’impegno ad approfondire con diligenza i fatti, applicando le indicazioni dettate dalla normativa canonica e seguire le eventuali indicazioni offerte dalla Santa Sede.
L’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Sua Eminenza Card. Gualtiero Bassetti, profondamente rattristato, esprime la propria vicinanza, umana e spirituale, alla comunità parrocchiale di San Feliciano e in particolare a tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda.
“Il linguaggio esplicito e monotematico utilizzato dimostra come le relazioni intrattenute dal parroco con i suoi giovani interlocutori non trovino fondamento nel ministero del sacerdozio o in ragioni di assistenza sociale, ed obbediscano esclusivamente alle irrefrenabili esigenze di soddisfacimento di insani impulsi sessuali – dice – Non sussiste infatti nessuna conversazione che lasci solo ipotizzare che le dazioni di danaro fossero ispirate a ragioni di solidarietà, di aiuto o di beneficenza da parte del prete nei confronti di soggetti poco abbienti”.
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privo di poteri di autocontrollo
Ecco alcuni stralci di intercettazioni: “”Cosa fareste tu e D. insieme a me?”, chiede il parroco a un ragazzino. E lui: “Tu lo sai cosa faremmo”. “Dimmelo”. E ancora: “Tu da che parte vuoi stare?”. Seguono altre frasi piene di volgarità. “Potreste fare cambio”. “Una volta l’uno!”, dice il ragazzino. “Va bene” risponde il prete.
“Padre, niente mi manda a me che sono senza una lira?…”. “No, perché non ho niente ho solo pochi soldi ormai li ho promesso a F. ed anche ad A. tu…questa sera parliamo, va bene?”. “Dieci euro che mi compro le sigarette, padre”. E’ la conversazione tra uno dei ragazzi minorenni che si prostituivano con il parroco di Perugia arrestato dai carabinieri di Termini Imerese (Palermo). Sesso virtuale in cambio di soldi. Come si evince dall’ordinanza visionata dall’Adnkronos. “Ora vediamo, poi parliamo…ok”, dice il parroco al ragazzino che chiede soldi. “Padre a me mi deve dire una parola si o no …”. “Te l’ho detto ora vediamo eh…”. “Caso mai ti mando dieci euro con A., va bene?”. E il minore risponde: “Va bene…”. Il tutto in cambio di sesso via chat e video.
Caccia ai precedenti
Esposito avrebbe compiuto atti sessuali a distanza con il minorenne in cambio di piccole somme di denaro pagate alla madre. Potrebbe non essere stato l’unico episodio. Si indaga, infatti, per accertare se altri minorenni siano stati adescati in rete dal sacerdote che ormai da anni vive lontano dalla Sicilia.
Ordinanza ‘prestazioni sessuali in cambio carte prepagate o telefoniche’ (Ter/Adnkronos)
“Dalle risultanze delle conversazioni captate a seguito delle autorizzate intercettazioni telefoniche e telematiche è risultato che” il sacerdote di Perugia arrestato per prostituzione minorile aggravata “con cadenza e frequenza giornaliera”, fosse “solito contattare ragazzi minorenni di sesso maschile originari di Termini Imerese e delle zone limitrofe con i quali effettua delle videochiamate a sfondo sessuale mediante le applicazioni whatsapp o messenger, chiamate durante le quali i minori compiono atti di autoerotismo dietro la promessa e corresponsione di somme di denaro che poi vengono caricate dall’indagato su carte post pay in uso ai minori”. E’ quanto scrive nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Fabio Pilato. “La condotta – il più delle volte – consiste in un iniziale accordo telefonico cui segue la videochiamata e il pagamento”.
“In alternativa, da quanto emerso nel corso delle attività di captazione, sempre utilizzando le stesse applicazioni”, il prete si faceva “inviare dei video nei quali gli interlocutori compiono atti di autoerotismo o si mostrano senza vestiti”.
“A seguito delle videochiamate intercorse con i minori” il sacerdote “è solito effettuare ricariche telefoniche ai minori autori delle prestazioni sessuali o pagamenti su carte prepagate poste pay nella disponibilità dei minori”. “La prova del fatto che le prestazioni sessuali venivano fatte dietro corresponsione ai minori di una somma di denaro o di altre utilità emerge sia dal contenuto esplicito, chiaro e non criptico delle conversazioni captate con le vittime, sia dagli accertamenti bancari – in parte ancora in corso – che hanno consentito di verificare, per taluni episodi la corrispondenza tra la data della videochiamata durante la quale avveniva la prestazione sessuale dei minori e il versamento delle somme da parte” del prete arrestato.
«Sono innocente». E’ quanto ha detto don Vincenzo Esposito al proprio avvocato Renato Vazzana del foro di Termini Imerese (Palermo). “Conosco bene la persona, ovviamente sono meravigliato di tutto”. Lo ha detto all’Adnkronos l’avvocato Renato Vazzana, il legale del prete di Perugia, ma originario di Caltavuturo (Palermo) arrestato oggi per prostituzione minorile aggravata. Il religioso è stato arrestato vicino Perugia e orsa è detenuto a Spoleto. “Ho parlato con lui durante l’arresto – dice il legale – e l’ho trovato molto sereno seppure amareggiato. E’ molto agguerrito. Domani nell’interrogatorio andrà a contestare tutte le accuse”.
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