Il vescovo di Ausgburg, in Germania, Bertram Meier ha sollevato una questione spinosissima: «non è giusto pagare le vittime di abusi sessuali con i soldi che i contribuenti tedeschi hanno destinato alla Chiesa per altri scopi». Il vescovo ha detto che – almeno nella sua diocesi – i soldi che i fedeli pagano sotto forma di tasse non saranno mai utilizzati come risarcimento alle vittime degli abusi. Una questione quella del denaro dei contribuenti di non poco conto e sulla quale i fedeli chiedono la massima trasparenza nell’utilizzo.
Secondo il vescovo sarebbe quindi sbagliato dirottare denaro che serve a sostenere servizi pastorali per degli scopi diversi, per esempio per pagare i danni per le attività criminose commesse da sacerdoti. La posizione del prelato è stata riportata dalla KNA, l’agenzia dei vescovi tedeschi e ha aperto un ampio dibattito interno.
La via più corretta che indica il vescovo di Ausgburg è che le diocesi istituiscano un fondo specifico per coprire questo tipo di spese che altrimenti graverebbero troppo sulle casse delle diocesi meno abbienti che dovrebbero attingere dalle risorse derivanti dalle tasse. In Germania non esiste l’8 per mille ma la tassa di iscrizione in un registro apposito. Ogni anno si versano contributi in base al proprio reddito per avere diritto alle funzioni, alle celebrazioni, ai battesimi, ai funerali. In questi ultimi anni sono circa 200 mila i tedeschi che si sono tolti dal registro per non pagare tasse ma anche per esprimere il proprio dissenso nei confronti di una Chiesa che percepiscono lontana dalla gente.
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