Il 13 luglio scorso, dopo che l’Espresso diede la notizia che Eliseo Pirmati – oggetto di una richiesta di estradizione del Governo argentino – girava in ottime condizioni di salute e del tutto indisturbato per Verona – gli avvocati della Rete L’ABUSO che nei primi mesi del 2017, attraverso tre denunce alla Procura della Repubblica di Verona, erano riusciti a far aprire un fascicolo – hanno ritenuto di dover formalizzare alle autorità italiane e parallelamente informare quelle argentine, quanto era emerso dal settimanale l’Espresso. (Istanza Pirmati )
Un atto dovuto, in quanto le Istituzioni non acquisiscono questo tipo di notizie dai giornali e, soprattutto, perché la richiesta di estradizione argentina, non era ancora stata notificata all’Italia, quindi tecnicamente il Governo italiano non era informato e, di conseguenza, non aveva motivi di agire. Il rischio, alla notizia dell’imminente richiesta di estradizione, era che data l’età del Pirmati, appellandosi a problemi di salute , questa potesse essere negata.
Al fine di scongiurare questa possibilità, visto che l’Espresso era anche riuscito a filmare il Pirmati, che nei video appariva in forma ed in prefetto stato di salute, si è ritenuto di vitale importanza, inviare l’informativa sia all’Italia che all’Argentina.
Il Ministero della Giustizia–Dipartimento per gli Affari di Giustizia, Direzione Generale della Giustizia Penale–Ufficio II- Cooperazione Giudiziaria Internazionale, ha accolto l’istanza pochi giorni dopo, il 18 luglio.
Pochi giorni fa, il Governo argentito ha formalmente notificato la richiesta alle autorità italiane.
L’Ufficio di Presidenza
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