di Franca Giansoldati Città del Vaticano – Vista la scarsa trasparenza con la quale è stato affrontato al di là del Tevere il caso dei presunti abusi all’interno del preseminario – il collegio dove vivono decine di ragazzini inviati dalle famiglie per verificare se hanno la vocazione a diventare preti – il cardinale Angelo Comastri (dal quale dipende la struttura) ha inviato una lettera a tutti i capi dicastero per annunciare che entro l’anno il territorio di sua competenza (il Vicariato della Città del Vaticano) stabilirà un sistema pubblico, permanente e facilmente accessibile, per la presentazione di rapporti riguardanti crimini e negligenze in materia di abusi su minori e persone vulnerabili.
La lettera contiene le linee base della procedura da seguire per far emergere eventuali informazioni e accuse di abuso. L’iniziativa recepisce quanto disposto da Papa Francesco con la promulgazione delle norme entrate in vigore lo scorso primo giugno, con il motu proprio sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabilie (Vos estis lux mundi).
Il sistema – spiegano il Vaticano – verrà progressivamente integrato con le misure adottate da altri organismi competenti, in particolare quelli individuati nelle Linee guida per la protezione dei minori. A giugno è stato nominato un Referente per la Tutela nella persona di monsignor Robert Oliver, il quale sarà tenuto a rivolgersi chi avesse informazioni o sospetti che un minore o una persona vulnerabile sia a rischio di abusi o li abbia subiti nell’ambito delle attività pastorali del Vicariato, come pure se sapesse di qualsiasi atto di negligenza delle Autorità.
La lettera contiene le linee base della procedura da seguire per far emergere eventuali informazioni e accuse di abuso. L’iniziativa recepisce quanto disposto da Papa Francesco con la promulgazione delle norme entrate in vigore lo scorso primo giugno, con il motu proprio sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabilie (Vos estis lux mundi).
Il sistema – spiegano il Vaticano – verrà progressivamente integrato con le misure adottate da altri organismi competenti, in particolare quelli individuati nelle Linee guida per la protezione dei minori. A giugno è stato nominato un Referente per la Tutela nella persona di monsignor Robert Oliver, il quale sarà tenuto a rivolgersi chi avesse informazioni o sospetti che un minore o una persona vulnerabile sia a rischio di abusi o li abbia subiti nell’ambito delle attività pastorali del Vicariato, come pure se sapesse di qualsiasi atto di negligenza delle Autorità.
Il caso del Preseminario era esploso in tutta la sua ambiguità nel 2017, a seguito di un libro di Gianluigi Nuzzi. Un testimone (un ex chierichetto polacco) raccontava di morbosità nei confronti dei ragazzini. Il cardinale Comastri aveva smentito che fossero mai avvenute violenze o altri episodi d’abuso. La vicenda è finita dritta al tribunale del vaticano – che ha apposto il segreto su tutto – ma poi la vicenda (come spesso accade) è finita nel silenzio.
Il preseminario San Pio X, il collegio situato a palazzo San Carlo, dentro le mura leonine, ospita da decenni i cosiddetti «chierichetti» del Papa. Tutti minorenni. Una prima inchiesta interna aveva portato alla luce uno spaccato piuttosto ambiguo. Più che di abusi sui minori, si trattava di ripicche interne tra omosessuali. Erano anche arrivate lettere anonime che raccontavano di un giro di gay all’ombra della basilica di San Pietro che figurava come una specie di porto delle nebbie. In ogni caso tante chiacchiere e tante voci malevole. A riprova forse che la bonifica di Papa Francesco in Vaticano forse – nonostante gli sforzi – non è riuscita ad essere così radicale.
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/abusi_vaticano_regole_ultime_notizie-4649413.html
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