In Vaticano tirerebbe aria di scandali. In arrivo, infatti, ci sarebbe un’inchiesta su un uomo molto vicino al pontefice. Ecco le contromisure di Bergoglio
In Vaticano starebbero per emergere nuovi scandali. Sembra esserne sicuro Luigi Bisignani, che in una lettera indirizzata al quotidiano Il Tempo, si è detto certo anche dell’imminenza di un’ennesima svolta targata Papa Bergoglio.
L’urgenza del provvedimento che il pontefice starebbe per mettere in campo, poi, sarebbe in qualche modo collegato al dossier sulle frequentazioni hard di sacerdoti, frati e seminaristi campani, che è stato consegnato alla Curia partenopea in questi giorni.
L’autore della documentazione, dicono i ben informati, è un “escort-gay”. Anche la vicenda riguardante monsignor Pietro Amenta, condannato a 14 mesi per possesso di materiale pedopornografico, avrebbe avuto il suo peso. Il monsignore in questione, del resto, era un giudice del Tribunale della Rota Romana. Non operava, insomma, troppo lontano dalla Capitale e dalla Santa Sede. E la soluzione prospettata da Papa Francesco per porre un freno a tutte queste vicende consisterebbe, per Luigi Bisignani, nell’istituzione di una nuova figura: un “moderator curiae” alla quale sarebbe ascritto il compito di “schedare” tutti gli uomini di Chiesa prima di nominarle in posti chiave. Un investigatore con la licenza di fare prevenzione sugli scandali, insomma.
“Il moderator curiae era una idea del Segretario di Stato Parolin, per rendere ancora più operativa la Gendarmeria, essendo questa molto ben collegata all’Interpol – ha scritto Bisignani nella missiva – Non è detto che questa delicata nuova funzione venga già comunicata, assieme alla nomina di tre nuovi Nunzi, domani nel corso del C9 ,il gruppo di Cardinali che sta studiano la riforma della Curia e la nuova Costituzione Apostolica. I tre nuovi Nunzi a Singapore in Armenia e Corea, dovrebbero essere tre pezzi da novanta in Vaticano rispettivamente Antoine Camilleri, Jose Bettencourt e Alfred Xuereb”, ha sottolineato l’uomo che è stato soprannominato, tra i tanti appellattivi, il “manager del potere nascosto”. Questa settimana, insomma, potrebbe essere quella buon per l’annuncio. E ancora: “Non a caso nella relazione per l’apertura dell’anno giudiziario, il promotore di giustizia Gian Piero Milano ha effettivamente parlato di due inchieste, riguardanti prelati omosessuali e supposti pedofili, in corso di istruzione «rigo- rosa e segreta» che riguarderebbero, tra l’altro, una personalità molto vicina al Papa e molto apprezzata e conosciuta nel mondo dei media e della cultura, frequentatore, secondo alcune indiscrezioni non confermate, di un appartamento «attenzionato» nei pressi di via della Scrofa a Roma”. Molto clamore, insomma, starebbe per sollevare un’inchiesta riguardante una persona molto vicina al pontefice argentino. Il Papa si sarebbe così deciso ad adottare delle contromisure nei tempi più stretti possibili.
Quattro, nello specifico, le “storture” che avrebbero quindi “spinto” Francesco a prendere questo provvedimento: il già citato dossier sulle diocesi campane, il caso di don Morini, che è stato ridenominato “don Euro” per il presunto utilizzo “disinvolto” dei fondi curiali della diocesi di Massa, il caso di Monsignor Amenta e quello, per ora solo sussurrato, che coinvolgerebbe un membro stretto della cerchia bergogliana in Vaticano. Uno scenario complessivo per cui il Papa sarebbe stato “costretto” ad istituire un “moderator curiae”: una sorta di supermoralizzatore dei costumi curiali.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/nuovi-scandali-vaticano-ecco-contromisure-papa-1498330.html
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