Bergoglio in Cile affronta lo scandalo degli abusi sui minori sul quale si è taciuto troppo a lungo
Il programma del viaggio non ne faceva accenno, ma tutti se lo aspettavano e Papa Francesco non ha aspettato neanche un giorno per strappare il cerotto sulla ferita più profonda della chiesa cilena: decenni di episodi di pedofilia perpetrati da sacerdoti sotto l’occhio troppo indulgente dei vescovi.
Oggi il Pontefice ha chiesto pubblicamente scusa a nome della chiesa cilena: “Non posso fare a meno di esprimere il dolore e la vergogna che sento davanti al danno irreparabile causato a bambini da parte di ministri della Chiesa – ha detto parlando alle autorità cilene nel Palacio de la Moneda di Santiago – Desidero unirmi ai miei fratelli nell’episcopato, perché è giusto chiedere perdono e appoggiare con tutte le forze le vittime, mentre dobbiamo impegnarci perché ciò non si ripeta”.
Una diocesi in particolare non trova pace: quella di Osorno, nel sud del Paese, dove per troppo tempo ha operato indisturbato padre Karadima, oggi 87enne, violentatore seriale di bambini e adolescenti. Sospeso a divinis nel 2011 dal Vaticano, non è mai stato spogliato dell’abito. Nel 2015 proprio Bergoglio ha nominato un vescovo molto amico di Karadima, che si dice sia stato suo allievo spirituale: Juan Barros Madrid.
Le vittime protestano da allora, ma il Pontefice difende la sua scelta: dello stesso anno è il video diffuso sui media locali che mostra il pontefice mentre, a margine di un’udienza in Vaticano, difende strenuamente la nomina di Barros. Le proteste nella diocesi non si fermano da allora. Il Vaticano non ha reso nota alcuna udienza di vittime di Karadima, anche se a una domanda di un giornalista durante il briefing prima della partenza, il direttore della sala stampa della Santa Sede, Greg Burke, ha risposto: “Le udienze più interessanti sono quelle private”.
http://www.globalist.it/world/articolo/2018/01/16/il-papa-dolore-e-vergogna-per-il-danno-irreparabile-della-pedofilia-2017885.html
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