La polizia australiana indaga sul prelato che si difende: sono vittima di un linciaggio mediatico.
Sarebbe davvero una grande scandalo, anche se Papa Francesco sta da tempo sistemando tutto tra tanti malumori in Curia: la polizia dello stato australiano di Victoria sta considerando se incriminare il cardinale George Pell – già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto della Segreteria per l’Economia del Vaticano – per accuse di abusi sessuali a minori risalenti alla fine degli anni 1970, quando era ancora sacerdote.
La polizia ha confermato in un comunicato di aver ricevuto una notifica dall’Ufficio della Pubblica Accusa riguardante indagini su accuse di aggressione sessuale, che sono oggetto di un documento probatorio presentato dalla polizia stessa. Il comunicato aggiunge che i detective daranno considerazione a tale notifica, prima di formulare imputazioni. Le asserzioni includono quelle di due uomini di oltre 40 anni provenienti da Ballarat, cittadina natale di Pell, che lo accusano di averli toccati in maniera inappropriata mentre giocava a lanciarli in acqua nella locale piscina pubblica.
Tali accuse erano divenute pubbliche lo scorso luglio in un reportage sulla Tv nazionale Abc della giornalista investigativa Luoise Milligan, che dà maggiori dettagli nel libro appena uscito ‘The Cardinal: The Rise And Fall of George Pell’.
In ottobre tre funzionari della polizia del Victoria si sono recati a Roma per interrogare Pell, che ha partecipato volontariamente. La Pubblica Accusa ha esaminato anche le evidenze raccolte in quell’occasione. Secondo il libro pubblicato da Melbourne University Press, Pell avrebbe anche abusato di due coristi nella cattedrale di Melbourne verso la fine degli anni 1990. E sarebbe stato a conoscenza delle attività di preti pedofili sotto la sua giurisdizione prima di quanto abbia mai ammesso.
Il cardinale ha respinto strenuamente in più occasioni ogni accusa di abusi e di insabbiamento. E tramite un portavoce ha domandato le scuse e la ritrattazione ai giornali Sydney Morning Herald e The Age, e a Guardian Australia, per gli articoli in cui trattano del libro. Il cui contenuto è definito ‘linciaggio mediatico’.
“La decisione della casa editrice di procedere con la pubblicazione è un palese tentativo di interferire con corso della giustizia. A differenza di Melbourne University Press, il cardinale non interferirà con il corso della giustizia, ma attenderà il risultato del dovuto processo prima di avviare un’azione per diffamazione”, ha dichiarato il portavoce.
http://www.globalist.it/world/articolo/1000489/il-cardinale-george-pell-rischia-di-essere-incriminato-per-pedofilia.html
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.