Le Sorelle della Carità amministravano le cosiddette “lavanderie”, istituti femminili in cui venivano rinchiuse giovani orfane o figlie di ragazze madri, ritenute “immorali”. Si dimette l’ostetrico della clinica. Petizione online per chiedere al governo di riconsiderare la decisione
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA – Chi darebbe da gestire un asilo infantile a un pedofilo riconosciuto? La paradossale domanda è lecita di fronte alla decisione del governo irlandese di affidare un ospedale ostetrico a un ordine religioso di suore coinvolto nello scandalo delle “Magdalene laundries”, le cosiddette “lavanderie”, di fatto istituti femminili in cui venivano rinchiuse giovani orfane ritenute “immorali” per via di una presunta condotta peccaminosa o semplicemente perché figlie di ragazze madri e dunque nate fuori dal matrimonio. Una forma di prigionia latente durata decenni, da cui sono passate 30 mila donne: un caso che ha imbarazzato a lungo l’Irlanda, causata pubbliche inchieste, costretto la chiesa cattolica locale a risarcimenti di milioni di euro e scoperchiato efferatezze di ogni genere, inclusa la recente scoperta del sotterramento di neonati in fosse comuni.
Eppure il ministro della Sanità Simon Harris ha annunciato nei giorni scorsi che l’ospedale materno di Dublino verrà trasferito nel campus del St. Vincent Elm Park, un complesso di cliniche e altri istituti religiosi di proprietà delle Sisters of Charity, le Sorelle della Carità, uno degli ordini di suore che amministravano le famigerate “Magdalene laundries”. E che, come se non bastasse, ha ancora un debito di 3 milioni e mezzo di euro con il governo, come parte delle compensazioni concordate per le vittime dello scandalo.
Ieri uno dei più autorevoli ostetrici della repubblica irlandese, il professor Peter Boylan, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico nell’ospedale della capitale per protesta contro il provvedimento. “Non posso rimanere parte di un’istituzione così cieca verso le conseguenze di questa decisione e così sorda alle preoccupazioni dell’opinione pubblica”, ha dichiarato il medico al Guardian di Londra. “E’ difficile immaginare perché il governo abbia pensato di dare un ospedale da 300 milioni di euro a un ordine religioso con un passato così vergognoso, in particolare davanti al loro rifiuto di riconoscere le proprie responsabilità”.
Il ministro Harris ha difeso l’iniziativa sostenendo che non ci sarà nessun vantaggio economico per le Sisters of Charity e che il trasferimento permette un risparmio nei costi. Ma una petizione online per chiedere al governo di riconsiderare la decisione ha raccolto 100 mila firme in pochi giorni e a Dublino ci sono già state due manifestazioni di protesta. Gli oppositori del progetto lo citano come la prova che l’Irlanda deve fare ancora strada per liberarsi del
legame troppo stretto fra stato e chiesa, fonte delle sofferenze venute alla luce con la vicenda delle “Magdalene laundries” e con altri abusi in conventi, scuole e istituti religiosi di quello che era considerato fino a non molti anni or sono il Paese più cattolico d’Europa.
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/28/news/irlanda_polemiche_ospedale_ostetrico_affidato_a_suore_dello_scandalo-164091768/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P17-S1.6-T1
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.