Tra un mese sarà processato con l’accusa di aver abusato di una bambina di dodici anni. Nel frattempo il comitato di parrocchiani che è stato costituito ad Alassio e che è convinto della sua innocenza, vuole portare la sua storia in televisione
La vicenda di don Luciano Massaferro potrebbe arrivare in televisione. A un mese esatto dall’apertura del processo che vede il sacerdote alassino imputato di molestie nei confronti di una bambina, il comitato sorto in sua difesa sta pensando a nuove iniziative, anche eclatanti. Anzi, a dire il vero gli amici di don Luciano stanno già da un po’ di tempo lavorando per contattare politici, persone note e soprattutto qualche trasmissione televisiva per cercare di far conoscere a tutti una vicenda che loro ritengono un’enorme ingiustizia, nonostante la magistratura la pensi in modo diametralmente opposto.
«Il nostro intento è quello di portare la storia di don Luciano all’attenzione di tutti, e contatteremo chiunque possa darci una mano – afferma Carla Bisello, fondatrice del comitato in difesa di don Luciano -. Sappiamo che è un momento delicato per tutta la Chiesa, e difendere un sacerdote in questi momenti non è facile. Però quella di don Luciano è una storia particolare per come è nata, per come è stata vissuta da lui e per come è stato trattato, quindi non può essere vittima di un clima che non riguarda solo lui o questa diocesi ma tutta la Chiesa. È per questo che quando facciamo le iniziative gli alassini e tante persone partecipano con convinzione. Vogliamo allargare più possibile il numero delle persone che conoscono questa storia e che la prendano a cuore».
L’imminenza del processo, che inizia il 24 maggio, impone tempi strettissimi.
«In effetti stiamo rivedendo i nostri piani, perché bisognerà vedere cosa si può fare prima di quella data, cosa deve o può essere fatto dopo. Nei prossimi giorni valuteremo cosa fare».
Nel frattempo c’è un appuntamento imminente, quello con la fiaccolata di lunedì sera, che dalla chiesa di Sant’Ambrogio porterà i fedeli fino alla parrocchia di San Vincenzo, quella di don Luciano.
Una fiaccolata organizzata dalla diocesi, dedicata come recitano i manifesti affissi in tutta la riviera a tutti i sacerdoti della diocesi e in particolare a don Luciano.
Un’iniziativa che servirà anche a “tastare il polso” dei sostenitori del sacerdote all’indomani del rinvio a giudizio.
«Dobbiamo essere in tanti – prosegue Bisello -, perché dobbiamo dimostrare di non essere quattro fanatici religiosi, ma persone che conoscono don Luciano, che lo apprezzano e che sono convinte che non abbia fatto nulla di male. Dobbiamo far sentire la nostra vicinanza e la nostra solidarietà a questa persona che è un nostro amico e il nostro parroco. È per questo che in questi giorni abbiamo un po’ accantonato le altre iniziative: siamo concentrati a fare in modo che la fiaccolata riesca meglio possibile, poi da martedì ricominceremo subito a organizzare altre cose».
Come stanno andando le adesioni al comitato e alla raccolta di fondi?
«Non si tratta di una vera e propria raccolta di fondi, ma semplicemente di una forma di adesione al comitato, e l’euro versato da ciascuno serve semplicemente per pagare parte delle piccole spese che sosteniamo, nulla di più. Le adesioni ci sono, e soprattutto ci sono tante persone che in vari modi mostrano la loro vicinanza e solidarietà non a noi, ma a don Luciano».
Persone che si ritroveranno probabilmente lunedì sera alle 21 in piazza Sant’Ambrogio, e soprattutto che stanno attendendo con il fiato sospeso il trascorrere di questo mese che separa dall’inizio del processo, quando convinzioni personali, supposizioni e anche le polemiche dei mesi passati cominceranno a lasciare il passo alle prove, alle testimonianze e infine al giudizio che dovrà stabilire la verità sulla torbida vicenda di don Luciano Massaferro.
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savona/2010/04/24/AMcseQdD-televisione_storia_luciano.shtml
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.