Denunciare, sempre. A qualsiasi costo. E questo il Presidente di Rete L’ABUSO ONLUS lo sa bene. Ha cominciato presto, Francesco, a smontare un sistema clericale per certi aspetti marcio e sicuramente poco misericordioso. Non ha mai smesso, neppure davanti alle minacce, ai soprusi e allo spettro di poteri talmente forti che fanno tremare la terra tutta intorno.
Così, una delle sue testimonianze finisce nel libro che ha creato scalpore ancora prima di essere messo in vendita. Via Crucis, di Gianluigi Nuzzi, è il racconto esplicito di controversie e scandali degli uomini di Dio. A pagina 83, Nuzzi scrive: “Ad avvisare l’allora vescovo ci fu anche una vittima di abusi, Francesco Zanardi. Ecco la sua testimonianza: «Calcagno… mi disse di non recarmi alla magistratura, in quanto il prete era una persona molto fragile e avrebbe potuto suicidarsi e io l’avrei poi avuto sulla coscienza»”.
Si parla del Cardinale Domenico Calcagno, e la versione di Zanardi è ampiamente sostenuta dalla testimonianza di don Carlo Rebagliati, il quale aveva anch’egli dichiarato, prima di morire in circostanze misteriose (qui l’articolo del Secolo XIX), di aver segnalato le malefatte del prete pedofilo all’allora vescovo della diocesi di Savona, sentendosi rispondere: «Potevano anche essere solo dicerie».
Nuzzi riporta l’episodio nel capitolo “Il Cardinale Rambo”, sempre riferito all’attuale presidente dell’A.p.s.a. (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica), che nell’aprile del 2012 subisce ancora un affronto da parte di Francesco Zanardi. Dal portale della sua associazione pubblica una nota contenente delle informazioni piuttosto imbarazzanti. Ne “L’arsenale del Cardinale” si riporta la notizia, in modo dettagliato, della collezione di fucili, alcuni dei quali notoriamente “destinate dal fabbricante ad usi offensivi”, che il Cardinale aveva anche regolarmente denunciato. «Mi piacciono le armi, che male c’è», si difende qualche giorno dopo dalle pagine di Repubblica (qui l’articolo), dicendosi addirittura stupito della diffusione dei documenti che dovevano rimanere in Questura. E alle domande del giornalista risponde: «Ho pensato che la notizia della diffusione delle mie armi possa essere legata a quelle vicende». Quelle di quasi dieci anni prima, quando alcune vittime di abusi e alcuni preti lo avevano fortemente accusato di non aver contrastato il fenomeno della pedofilia anche laddove era stato messo a conoscenza. Due pagine più tardi, Gianluigi Nuzzi menziona anche il giornalista di Savonanews, Mario Molinari, firmatario dell’articolo che rivelò al mondo l’inconsueta passione per le armi di Cardinal Calcagno.
E così il cronista milanese torna nuovamente a turbare gli animi degli inquilini della Santa Sede.
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