Don Gottfried Ugolini, prete psicologo, guida la commissione per la prevenzione della pedofilia
TRENTO. «Le parole di don Gino Flaim sono irresponsabili. L’adulto ha sempre una posizione di potere sul bambino e deve agire con responsabilità. Sempre». Don Gottfried Ugolini è un prete psicologo, a Bolzano ha fondato e guida la commissione della Diocesi per la prevenzione degli abusi e delle violenze sui minori, mentre a Trento sta lavorando a un progetto simile insieme al vicario generale della Diocesi e collabora con il Seminario. L’intervista di don Flaim l’ha sorpreso e amareggiato.
Don Ugolini cosa state facendo contro la pedofilia?
L’idea è di avviare una collaborazione per formare un gruppo di lavoro per la prevenzione degli abusi. A Bolzano abbiamo formato un gruppo interdisciplinare che si occupa di fare informazione e prevenzione. Siamo in 12 e tra noi ci sono sacerdoti, psicologi, insegnanti e avvocati. Organizziamo convegni, distribuiamo questionari nei convitti, nelle parrocchie e in tutti i gruppi giovanili. Cerchiamo di fare formazione.
Le parole di don Flaim, però, dimostrano che la pedofilia è ancora un problema per la chiesa.
Tutta la sfera della sessualità è stata un tabù troppo a lungo. E’ un problema reale e costante che ci accompagnerà a lungo. E non solo per la chiesa. Quelle parole contraddicono sia il messaggio evangelico che i diritti dei bambini. Noi stiamo lavorando per un grande cambiamento della mentalità, per arrivare a una difesa integrale dei bambini. Per farlo ci vogliono direttive, programmi e standard di comportamento per il personale e per tutti gli adulti che trattano con i bambini. Questo facciamo noi. Le violenze e gli abusi si combattono non solo con a posteriori, ma anche con la prevenzione. Abbiamo visto che non basta pensare che a trattare con i bambini siano sacerdoti perché vada tutto bene. Ci sono grandi problemi anche in questo caso.
Ma perché accade? Cosa succede?
Purtroppo c’è scarsa informazione e anche scarsa formazione. Per questo sentiamo affermazioni irresponsabili come quelle di don Flaim. Sono parole che non hanno soprattutto rispetto per le vittime che, in questo modo si sentono abusate una seconda volta. Le affermazioni di don Flaim non rappresentano la chiesa e un altro aspetto preoccupante è che dimostrano una grande disinformazione e una grave negligenza, oltre che orgoglio.
Perché sono parole sbagliate?
Che i bambini cerchino affetto è vero, ma è anche vero che l’adulto ha la massima responsabilità nei confronti del bambino indifeso. Non può usarlo come un oggetto per la sua gratificazione. Come dice la chiesa, l’adulto deve avere maturità psicoaffettiva. Le tenerezza è necessaria e noi sacerdoti dobbiamo sempre operare per il bene del bambino. La pedofilia è ingiustificata e ingiustificabile. Sempre. L’affetto deve far crescere il bambino non essere una scusa per abusarne. Don Flaim ha fatto molta confusione e, quello che è ancora più grave, ha creato confusione. Gli abusi sui minori sono tutta una questione di potere. Gli adulti hanno il potere sui bambini e i pedofili usano questo potere per soddisfare i propri bisogni o perché hanno gravi carenze psicoaffettive. Poi cercano ogni genere di giustificazione. C’è addirittura chi dice che lo ha fatto per il bene del bambino.
Don Flaim ha anche detto che l’omosessualità è una malattia.
Papa Francesco ha detto chiaramente gli omosessuali sono fratelli e sorelle. Ha detto: chi sono io per poter giudicare? Gli omosessuali fino agli anni ’60 erano visti come criminali, poi come malati. Adesso sono fratelli e sorelle con un altro orientamento.
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2015/10/08/news/cosi-i-bambini-vengono-abusati-due-volte-1.12231913
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