In un’intervista tv, il sacerdote aveva parlato di pedofilia, dicendo ‘io la capisco’ con parole con cui sembrava giustificarla col bisogno d’affetto dei bambini.
Per fortuna don Flaim ha lasciato la canonica della parrocchia di Trento don Gino Flaim, l’aveva chiesto due giorni fa l’arcivescovo. La sollecitazione da monsignor Luigi Bressan, di andarsene entro oggi dalla casa parrocchiale, accettata e con l’intenzione di recarsi all’estero per un periodo non definito, era giunta dopo che la diocesi aveva sospeso il sacerdote dai suoi incarichi pastorali e dalla predicazione.
Era avvenuto in seguito a un’intervista tv, in cui don Flaim aveva parlato di pedofilia, dicendo “io la capisco” e con parole con cui sembrava giustificarla col bisogno d’affetto dei bambini, oltre a definire l’omosessualità una malattia. Divisi i parrocchiani, alcuni increduli che don Flaim avesse voluto intendere proprio quanto le sue parole hanno detto. Netta la dissociazione da parte della diocesi e della stessa Cei subito dopo. Nella chiesa di San Pio X intanto qualche amico e alcuni fedeli hanno salutato l’anziano parroco, 75 anni, e attendono ormai il suo successore.
Ma ricordiamo cosa era successo. “Io la pedofilia posso capirla, l’omosessualità non lo so”. A dichiararlo è stato don Gino Flaim, collaboratore pastorale della chiesa di San Pio X a Trento, in un’intervista a La7 nella trasmissione L’aria che tira, nel pomeriggio. Alla richiesta di spiegazioni della sua affermazione ha detto: “Perché io sono stato tanto a scuola e i bambini li conosco. Purtroppo ci sono bambini che cercano affetto, perché non ce l’hanno in casa. E magari se trovano qualche prete, può anche cedere insomma. E lo capisco questo”.
E quando gli è stato chiesto se praticamente sono un po’ i bambini la causa, ha detto: “Buona parte sì”. E per quanto riguarda l’omosessualità invece? “Non ho conoscenze dirette – ha specificato – non saprei dire. Che ci sia non mi faccio meraviglia, perché la chiesa è una comunità di peccatori. Non per niente Gesù Cristo è morto per i peccati. Anche qui non so perché. Perché le malattie vengono”. L’omosessualità è una malattia? Flaim ha ribattuto: “Credo proprio, penso di sì”, poi ha aggiunto: “Chi vive in questa situazione di pedofilia o di omosessualita’, penso che dentro provi una certa sofferenza, perché si vede un po’ diverso dagli altri e che cerchi di venirne fuori, perché è umano questo”. Intanto l’arcidiocesi di Trento aveva deciso di dissociarsi dalle parole pronunciate dal sacerdote: “La Chiesa di Trento si dissocia pienamente dalle dichiarazioni rilasciate da un anziano prete diocesano. Egli, interpellato dalla cronista in un contesto del tutto casuale ha espresso argomentazioni che non rappresentano in alcun modo la posizione dell’Arcidiocesi di Trento e il sentire dell’intera comunità ecclesiale”. L’arcidiocesi aveva inoltre comunicato di aver revocato “l’incarico di collaboratore pastorale e la facoltà di predicazione” al sacerdote.
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