Don Massimo Iuculano, in carcere a Vercelli con l’accusa di avere adescato tre minori tramite Facebook e in seguito di averne abusato, parla nel corso dell’interrogatorio di garanzia: “Sono cosciente delle mie debolezze”. Una dichiarazione che potrebbe avere un pèso determinante nel procedimento a carico del prete, il quale in seguito ha manifestato di volersi avvalere della facoltà di non rispondere, chiudendosi poi nel silenzio con la frase “Sono disposto a parlare di fronte al pubblico ministero”.
L’avvocato difensore, Carlo Bengino, assiste il sacerdote di fronte al gip Giulia Pravon, al quale ha già assicurato che la scuola salesiana dove esercitava don Iuculano, non è in alcun modo coinvolta nella vicenda, come da dichiarazione dello stesso prete.
La frase di don Iuculano potrebbe essere intesa come a un’ammissione di colpevolezza, mentre si attende la conclusione della relazione del pm Francesco Saverio Pelosi, titolare dell’inchiesta. Rimane da determinare se il sacerdote potrebbe avere abusato di altri giovani, fra cui un 14enne italiano e due 17enni di origine straniera.
E accuse sono comunque di violenza aggravata e prostituzione minorile, formulate dopo circa sette mesi di indagini in cui si sono avuti diversi riscontri, definiti dagli stessi inquirenti estremamente inquietanti.
Il prete adescava miunorenni sui social network, poi a seguito dell’abuso faceva loro doversi regalini. Fra le novità emerse, anche il fatto che il prete aveva allestito una fitizia sala per lassaggi vicino al proprio ufficio, fingendosi conoscitore di questioni terapeutiche. La notizia dell’arresto del prete e di ciò che avrebbe compiuto ai danni di giovani adolescenti, ha scosso profondamente la comunità locale e naturalmente le autorità ecclesiastiche, le quali non hanno diffuso alcuna dichiarazione particolare in merito.
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