EMANUELA VIOLANI
DIARIO SEGRETO DEI MIEI GIORNI FEROCI
CLAUDIANA EDITORE,TORINO,2011,PAG.244,EURO 13,90
E’ un testo autobiografico anonimo scritto dalla vittima di uno stupro clericale perpetrato da un vice-parroco ai danni di una minorenne che frequentava la sua chiesa. Vi è poi l’ulteriore aggravante dei traumi psichici subiti in famiglia dalla
vittima quando era bambina e ragazzina, per risollevarsi dai quali cercava aiuto e solidarietà nell’ambiente religioso: il prete quindi approfittò non solo della sua minore età ma anche del suo oggettivo stato di malessere mentale.
Il prete viene indicato dall’autrice come “l’assassino della mia purezza.dei miei sogni,delle mie speranze,della mia fede,lui è l’assassino del mio corpo”. Per occultare l’illecita relazione il sacerdote induceva la minore ad appartarsi con lui in parcheggi isolati, spesso cimiteriali, o in boschi lontani accentuandone così i traumi psichici e i sensi di colpa tanto da farla sentire “una prostituta gratuita”.
Alla vittima non restava che trovare sfogo in droghe,psico-farmaci,etilismo, discorsi paranoici logorroici durante i residui contatti con i familiari. Il testo è pervaso da una satira anticlericale rancorosa, frutto inevitabile dei gravi torti ricevuti nell’ambiente chiesastico:
-”Avrei voluto rispondere che i lupi cattivi non si trovano nei boschi,ma nelle chiese”
-”Come posso non pensare che,usando le parole di Gesù,la chiesa cattolica sia solo un sepolcro imbiancato”
-”Dalla mia casa ho tirato via tutti i simboli cristiani,dalla croce della mia prima comunione al crocefisso fatto da me”
-”Ora non ci credo più.Tu credi in Dio?Non esiste,non c’è il paradiso e se non è inferno questo”
L’autrice denuncia complicità e connivenze degli altri preti con cui si era confidata in confessione ricevendone solo accuse e ulteriori danni psichici. La vittima vi riceveva “dei massi enormi e non sapevo come difendermi”. L’atteg-giamento palesemente fazioso dei confessori scatenò nell’autrice forti risentimenti:“Ho pensato delle cose orribili su quel prete anziano che mi aveva giudicato”. Molto interessanti,in quanto testimonianza delle deviazioni psico-patologiche degli ambienti religiosi, sono gli ampi riferimenti che il testo riserva alla tematica del suicidio e dell’auto-tortura. In copertina il disegno sfumato della vittima intenta a tagliarsi le vene in bagno a causa del trauma psico-fisico subito.
Da segnalare l’Introduzione a cura del professor Duccio Demetrio,docente all’Università di Milano Bicocca.
Pierino Marazzani,ottobre 2011