Il caso al santuario di Caravaggio
Un’immagine del servizio trasmesso dalle “Iene” CARAVAGGIO (Bergamo) — «Queste cose non si fanno…» dice un anziano sacerdote percorrendo di fretta il chiostro del santuario di Caravaggio. E non specifica se si riferisce al suo collega, sospeso dal vescovo per aver compiuto un approccio omosessuale su un ragazzo o se invece al servizio del programma tv «Le Iene» che ha immortalato e trasmesso l’episodio.
Ma un fatto è certo: uno dei preti del santuario di Caravaggio, tra i luoghi di devozione più frequentati di tutta la Lombardia, è stato sospeso da monsignor Dante Lafranconi, vescovo di Cremona, curia a cui fa capo Caravaggio.
Si tratta al momento di una sospensione «cautelare», vale a dire che il sacerdote, un cinquantenne originario di Masano (Bergamo) è stato allontanato dalla sede e affidato a una comunità dove comincerà un percorso di recupero.
Le autorità ecclesiastiche, anche sulla scorta delle polemiche che da settimane accompagnano la questione pedofilia e dei moniti arrivati dal Papa in persona, sono intervenute in prima battuta e senza esitazioni, senza attendere che la giustizia ordinaria compisse qualunque passo: ai carabinieri di Treviglio, infatti, non è stata depositata alcuna denuncia a carico del sacerdote al centro dello scandalo.
Il filmato che ha dato il via alla vicenda è andato in onda su Italia 1 il 7 aprile scorso. Il servizio comincia con il racconto di un ragazzo (ripreso di spalle e con la voce camuffata) il quale si dichiara omosessuale, riferisce di essersi rivolto a un sacerdote per avere conforto spirituale dopo una delusione amorosa e di averne ottenuto in tutta risposta delle esplicite molestie.
A questo punto scatta il «trappolone»: «Italia 1» invia un giovane attore con una telecamera nascosta dallo stesso sacerdote con il compito di fare da esca. «Provo attrazione per ragazzi del mio stesso sesso e sono turbato…» racconta il giovane. Dopo alcune battute iniziali il religioso, ignaro di essere ripreso, dichiara a sua volta le sue inclinazioni sessuali e invita il giovane a abbracciarlo, a sedergli in grembo, a baciarlo, ad accarezzargli i genitali. «Ma per la Chiesa questo è peccato…» prova a difendersi l’attore, che si è dichiarato diciassettenne. «Ma il signore ci perdonerà…» ribatte la vittima della candid camera.
Per tutto il filmato il volto del sacerdote non viene mai mostrato, anche la sua voce viene falsata. Ma di fatto a Caravaggio e dintorni qualcuno riconosce il protagonista e il luogo in cui avvengono le riprese (per inciso, l’interno di un ufficio). La curia avvia delle verifiche, convoca il prete e decide di adottare il provvedimento di sospensione. Don Gino Assensi, rettore del santuario di Caravaggio, (ieri assente) ha confermato la vicenda nei suoi aspetti essenziali, compreso l’allontanamento del religioso.
Le immagini mandate in onda da «Italia 1», come detto, hanno un’ambientazione molto generica, sono avare di dettagli. Ma la trappola è scattata quasi a colpo sicuro e con altrettanta certezza gli abitanti della zona hanno individuato il sacerdote. È un dettaglio che lascia intendere che le «voci» sull’omosessualità del prete in questione si rincorressero da tempo e che il «colpo» delle «Iene» abbia avuto l’effetto di rendere pubblico un fatto da tempo notorio.
Claudio Del Frate
13 giugno 2010(ultima modifica: 14 giugno 2010)
http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_13/del-frate-molestie-sacerdote_5db84b40-76cf-11df-9f61-00144f02aabe.shtml
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