Card. Brady su coadiutore: Ho chiesto a Papa sostegno addizionale
Roma, 18 mag. (Apcom) – Il primate della Chiesa d’Irlanda, cardinale Sean Brady, ha deciso di non dimettersi nonostante l’accusa di aver coperto un caso di pedofilia nel 1975. Protesta un’associazione di vittime di preti pedofili.
“Non è stata una decisione facile. Ho ascoltato molte persone, come avevo annunciato ho riflettuto, ho ascoltato dei sopravvissuti, dei preti, dei religiosi in lungo e in largo di questa diocesi ed ho deciso di continuare nel mio ruolo attuale, di svolgere la mia parte in questa diocesi”, afferma Brady a quanto riferito dalla stampa irlandese. “Voglio mantenere il ritmo verso una migliore salvaguardia dei bambini e non solo, anche verso un rinnovo della fede, che qui è essenziale ed è una grande sfida”. In una nota diffusa dall’ufficio stampa della conferenza episcopale irlandese, Brady fa implicito riferimento alla richiesta di un vescovo coadiutore che lo dovrebbe prossimamente affiancare e, a conclusione del mandato, sostituire: “Per assistermi nell’affrontare l’essenziale compito di guarigione, penitenza e rinnovo, compreso l’impegno con i sopravvissuti agli abusi, così come molte altre opportunità che la diocesi di Armagh e la Chiesa d’Irlanda deve affrontare, ho chiesto a Papa Benedetto XVI di un sostegno addizionale al mio lavoro, a livello episcopale”.
Brady è da mesi oggetto di polemiche per aver assistito, all’epoca in cui era semplice professore di diritto canonico nel 1975, all’intervista di due vittime di un prete pedofilo alle quali, per volontà del vescovo dell’epoca, fu chiesto di mantenere il silenzio. Prima di Pasqua, il porporato non aveva escluso di dimettersi.
http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/05_maggio/18/pedofilia_primate_irlanda_non_mi_dimetto_protestano_vittime,24367368.html
Da aprile 2009 a marzo 2010 nel paese emerse 197 nuove denunce
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Roma, 18 mag. (Apcom) – Il gruppo di vittime One in Four protesta per la decisione di non dimettersi comunicata dal card. Brady. “Afferma che si è consultato con i sopravvissuti, ma di certo non ha ascoltato quello che dicono”, afferma il direttore dell’associazione, Maeve Lewis. “I sopravvissuti in contatto con One in Four sono molto chiari nel dire che hanno bisogno di dirigenti ecclesiastici responsabili per quello che hanno fatto e capaci di dimettersi”. La decisione del primate, per il gruppo di vittime, rende difficile “ogni cambiamento reale” nella Chiesa irlandese.
Oggi, intanto, è andato in pensione un altro vescovo irlandese. Mons. William Walsh lascia la diocesi di Killaloe per raggiunti limiti di età e viene sostituito da mons. Kieran O’Reilly, missionario e biblista. Walsh, tra i presuli irlandesi più intransigenti sullo scandalo pedofilia, è stato ringraziato dal primate Brady. “Non ha mai avuto paura di parlare apertamente e di usare il suo talento comunicativo per rivolgersi ai poveri e ai marginalizzati della nostra società o sulle questioni dell’ingiustizia e degli errori”.
Sempre di queste ore, infine, la pubblicazione del secondo rapporto annuale del National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church in Ireland (Nbsccci), l’organismo voluto dai vescovi del Paese per monitorare il fenomeno degli abusi sui minori commessi all’interno delle istituzioni religiose. Il rapporto rende noto che tra il primo aprile 2009 e il 31 marzo 2010 sono state fatte 197 nuove denunce. In particolare, 87 sono collegate alle diocesi, mentre le restanti 110 riguardano gli ordini religiosi. Tutte le denunce raccolte nel rapporto sono state inoltrate alle autorità civili. In tutti i casi presi in considerazione, le denunce sono state fatte da persone adulte che hanno dichiarato di aver subito abusi nel periodo dell’infanzia. Ottantatré dei presunti colpevoli di abusi risultano deceduti; dei 114 viventi, trentacinque sono stati già ridotti allo stato laicale o allontanati dagli ordini religiosi di appartenenza.
http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/05_maggio/18/pedofilia_primate_irlanda_non_mi_dimetto_protestano_-2-,24367679.html