Venerdí 23.04.2010 12:58
Si è dimesso il vescovo di Bruges monsignor Roger Vangheluwe, che ha ammesso di aver abusato sessualmente di un giovane e di averlo fatto per di più dopo la sua nomina a vescovo avvenuta nel 1984. La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso la notizia dell’accettazione delle dimissioni da parte del Papa insieme al testo di una dichiarazione del vescovo. Le dimissioni sono state immediatamente accettate dal Papa.
“Quando ero ancora un semplice sacerdote e per un certo tempo all’inizio del mio episcopato – ha confessato il presule – ho abusato sessualmente di un giovane dell’ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata. Nel corso degli ultimi decenni, ho più volte riconosciuto la mia colpa nei suoi confronti, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono”.
Il presule ha aggiunto nella sua dichiarazione che “la tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non è più possibile continuare in questa situazione”. “Sono profondamente dispiaciuto – ha concluso – per ciò che ho fatto e presento le mie scuse più sincere alla vittima, alla sua famiglia, a tutta la comunità cattolica e alla società in genere. Ho presentato le mie dimissioni come vescovo di Bruges al Papa Benedetto XVI. Sono state accettate venerdì. Perciò mi ritiro”.
Ma intanto il Vaticano contesta una denuncia presentata, a nome di una vittima di un prete pedofilo del Wisconsin, contro Papa Benedetto XVI e i cardinali Angelo Sodano e Tarcisio Bertone. “Azioni legali legittime sono state mosse da vittime di abusi, ma questa non lo è”, ha detto Jeffrey Lena, l’avvocato americano del Vaticano, secondo cui la denuncia presentata dal collega Jeff Anderson a nome di una vittima di padre Lawrence Murphy “rappresenta un tentativo di usare tragici eventi come piattaforma per un attacco più ampio ricaratterizzando la Chiesa Cattolica come una ‘impresa mondiale di affari'”. Secondo Lena, il caso contro la Santa Sede consiste in gran parte in una “risciacquatura di vecchie teorie già respinte da tribunali Usa”.
http://www.affaritaliani.it/cronache/vescovo-bruges-vaticano230410.html
23/4/2010
Pedofilia, vescovo di Bruges lascia Ammette abusi, Papa accetta dimissioni
Benedetto XVI ha accolto le dimissioni del vescovo belga di Bruges, mons. Roger Joseph Vangheluwe, il quale ha confessato, in una dichiarazione ufficiale, diffusa dalla sala stampa vaticana insieme all’annuncio delle dimissioni, di aver “abusato sessualmente di un giovane”. Nella serata di ggiovedì erano arrivate dal Belgio le notizie delle dimissioni di un presule per “fatti gravi” relativi a una vicenda di abusi.
Il nome di Vangheuwe, 74 anni, sul seggio episcopale di Bruges da oltre 25 anni, è stato confermato da una persona del suo entourage. Solo due giorni fa, mercoledì, a Bruxelles era stata confermata la condanna del sacerdote Robert Borremans per violenze e attentati al pudore. Il prete condannato era in funzione sotto l’autorità dell’ex vescovo ausiliario di Bruxelles, Joseph De Kesel, e le prime accuse contro di lui risalgono al 1994
La confessione del vescovo
“Quando ero ancora un semplice sacerdote e per un certo tempo all’inizio del mio episcopato – ha confessato il presule – ho abusato sessualmente di un giovane dell’ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata. Nel corso degli ultimi decenni, ho più volte riconosciuto la mia colpa nei suoi confronti, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono”.
Il presule stupratore ha aggiunto nella sua dichiarazione che “la tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non è più possibile continuare in questa situazione”. “Sono profondamente dispiaciuto – ha concluso – per ciò che ho fatto e presento le mie scuse più sincere alla vittima, alla sua famiglia, a tutta la comunità cattolica e alla società in genere. Ho presentato le mie dimissioni come vescovo di Bruges al Papa Benedetto XVI. Sono state accettate venerdì. Perciò mi ritiro”.
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo479844.shtml
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