LA VALLETTA – L’ arcivescovo di Malta, Paul Cremona, ha già promesso di incontrarli. Ma loro sperano di parlare direttamente con Benedetto XVI, che sabato e domenica sarà nell’ isola in occasione del 1950esimo anniversario del naufragio di San Paolo. Sei presunte vittime degli orrori dell’ orfanotrofio di San Giuseppe ieri hanno esposto le loro richieste in una conferenza stampa. Da sette anni aspettano una sentenza che condanni i frati della struttura in cui sono cresciuti, chiusa nel 2003 dopo che un assistente sociale aveva sorpreso un religioso in atteggiamenti osceni con un ragazzino riferendo quel cheaveva visto alla polizia.
Due frati ammisero le loro colpe, salvoritrattare le confessioni in un secondo momento durante il processo. Altri ex ospiti dell’ orfanotrofio, divenuti adulti, denunciarono di essere stati molestati e in un caso anche stuprati dai frati. Ed emerse anche che uno di loro, Godwin Scerri, era già ricercato per fatti simili dalle autorità canadesi ma ciò nonostante era stato ammesso a insegnare ai bambini. Sulla vicenda, però, era calato il silenzio. Fino a quando, tre settimane fa, una delle vittime, Lawrence Grech, oggi 37enne, ha scritto al Vaticano per chiedere che il Papa fosse informato della loro storia e porgesse loro le sue scuse.
Grech e gli altri nove compagni di orfanotrofio che hanno denunciato gli abusi vorrebbero incontrare anche monsignor Charles Scicluna, l’ uomo della Congregazione della Fede al quale Ratzinger ha affidato il compito di indagare sui casi di pedofilia all’ interno della Chiesa. Ma a manifestare la disponibilità a vedere le vittime per ora è stato solo l’ arcivescovo Cremona.
Ieri Grech ha anche rivelato che «uno dei frati che ci ha molestatoè liberoe vive in Italia». Il riferimento va a padre Conrad Sciberras, che ora vive ad Albano Laziale, in provincia di Roma, dove dirige la versione in inglese di una rivista del movimento dei Focolari, “Unità e Carisma”. «Ho letto delle accuse nei miei confronti solo dai giornali – dice Sciberras – Dalla polizia non ho mai ricevuto nulla, anche perché mi trovavo in Italia già dal 1999. Poi ho saputo dal mio avvocato che le contestazioni nei miei confronti erano cadute in prescrizione. Da quando è scoppiato lo scandalo mi è stato proibito di avere contatti con minorenni. Ma nego assolutamente di aver mai commesso molestie. Al massimo qualche carezza o uno scappellotto…»
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar…-religioso.html
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