Gli organi di informazione si riempiono sempre più spesso di notizie su casi di abusi sessuali compiuti da sacerdoti, ma mancano cifre ufficiali sulla diffusione del fenomeno: di qui un balletto di cifre che assume talvolta aspetti surreali. In realtà, un modo per conoscere quantomeno le cifre “ufficiali” c’è.
L’articolo 17 della legge 3 agosto 1998, n. 269* (Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù) stabilisce infatti che il Presidente del Consiglio dei ministri presenti ogni anno al Parlamento una relazione sulla materia.
I governi succedutisi negli ultimi dieci anni hanno adempiuto a questo obbligo soltanto cinque volte:
– nel luglio 2000 ( http://www.archivio.provincia.foggia.it/ar…land/rel269.pdf )
– nell’agosto 2002 ( http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori…0/001/pdfel.htm )
– nel febbraio 2004 ( http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori…02_RS/pdfel.htm )
– nel marzo 2006 ( http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori…0/003/pdfel.htm )
– nell’aprile 2008 ( http://www.pariopportunita.gov.it/images/s…_parl_pedof.pdf )
Stando alle relazioni, i casi riguardanti sacerdoti/religiosi risultano essere i seguenti:
1999: 21 su 926
2000: 3 su 476
2001: 0 su 222
2002: 0 su 481
2003: 0 su 605
2004: 3 su 606
2005: 3 su 538
Nel periodo osservato, dunque, secondo i governi italiani sarebbero stati verificati 30 casi su 3854: 7,7 ogni 1.000. In Italia, secondo quanto riporta l’Annuarium Statisticum Ecclesiae, i sacerdoti sono circa 54.000, quasi 1 ogni 1.000 adulti; anche aggiungendo le professe, si arriva a circa 150.000 quadri, circa 3 ogni 1.000. Quantitativamente, secondo le relazioni, il maggior numero di abusi si verifica in ambito familiare; seguono la scuola, l’ambito sportivo, e alcune categorie quali medici curanti, baby sitter, datori di lavoro, dipendenti di istituti minorili: solo questi ultimi sembrano avere al proprio interno una percentuale di abusatori superiore a quella dei religiosi.
La relazione del 2000 è l’unica a commentare le cifre relative ai religiosi, scrivendo che “un altro dato allarmante per quanto numericamente meno significativo, riguarda il numero di bambini che hanno subito violenze da parte di persone tradizionalmente e istituzionalmente reputate sicure ed affidabili, ovvero i religiosi e i responsabili educativi (insegnanti, educatori, tutori). Considerati nel complesso questi risultano indicati in 37 casi (pari al 5,6%) [NDR: 21 religiosi e 16 educatori]. Pur essendo un fenomeno di ridotte dimensioni, questo dato segnala come anche nel nostro Paese sia necessario sviluppare, pur senza falsi allarmismi, un’attenzione rispetto alla possibilità del verificarsi di abusi anche in ambiti educativi diversi dalla famiglia”.
Come si può notare, sono due anni che la relazione attende di essere presentata in parlamento: data l’attenzione dell’opinione pubblica sull’argomento, sarebbe opportuno che il governo provveda al più presto, aggiornando altresì i dati forniti, ormai datati.
* www.camera.it/parlam/leggi/98269l.htm
http://www.uaar.it/news/2010/04/01/gli-abu…te-dai-governi/